Diario di bordo
Marco Lombardi. L'accoglienza dei profughi e la realtà svenduta per trenta denari
20 Maggio 2014
 

Nei salotti e in rete riecheggia il seguente grido di scandalo: “è un'ingiustizia che lo Stato dia agli immigrati 30 euro al giorno”. Trattasi di notizia vera solo nell'importo nominale, precisamente 30 euro più IVA al dì, ma falsa per tutto il resto. Tale diaria non è consegnata in contanti al singolo migrante, ma corrisponde alla tariffa giornaliera per ospite riscossa dai gestori dei centri di prima accoglienza, per lo più enti del non profit, in base ad un appalto del Ministero dell'Interno. Va precisato che tali centri ospitano solo i profughi per motivi umanitari. Essa comprende l'assistenza essenziale, più un buono giornaliero di 2,5 euro ed una tessera telefonica di 15 euro, unica per l'intera durata del soggiorno, sei mesi al massimo. L'unico sostegno monetario diretto è dunque quello dei buoni e fanno 75 euro al mese. Riguardo la ricarica telefonica, visto che una telefonata a casa non si nega neppure agli assassini, visti i paesi di destinazione, trattasi della soluzione meno onerosa. A conti fatti non pare che su questo importo qualcuno possa lucrarci, né tra i profughi, né tra gli enti di assistenza e lo dimostra il fatto che nostri centri di accoglienza sono ai limiti della vivibilità. Paese bizzarro il nostro, che oggi importa profughi scappati dalle catastrofi e senza un becco di un quattrino, ma ne esporta di profumati e ben vestiti in fuga non dalle ingiustizie, bensì dalla giustizia.

 

Marco Lombardi


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