Diario di bordo
14 febbraio. Amore, “dacci un segno di vita”
14 Febbraio 2014
 

Mimose giallo sulfureo e riti di circostanza. La festa degli innamorati ancora fa strage di cioccolatini e di fiori coltivati in serra, e di cene promozionali consumate a lume di candela. Il 14 febbraio l’amore esplode come una bottiglia di spumante stappata, straripante di bollicine. Bello, magari accadesse tutti i giorni. Se non altro per movimentare il mercato, parecchio giù di corda. E anche per dare una scossa ai sentimenti, sempre più languenti.

Ma succede che dopo Valentino da Terni, santo e martire, il giorno seguente si festeggia Faustino, nominato di recente patrono dei single. Pure lui santo e martire, bella figura di cavaliere con la spada in pugno e la palma del martirio nell’altra mano.

Insomma, c’è da scegliere. L’importante è brindare all’amore, in tutte le sue meravigliose e perfide accezioni, purché viva, purché si manifesti. E non solo in tempo di mimose ancora da sbocciare o già sfiorite, ma in ogni giorno dell’anno, ad ogni ora della giornata, in ogni istante della vita.

Questo amore/ così violento/ così fragile/ così tenero/ così disperato… Che non diventi mai L’amor meccanico, sempre per dirla con Prévert.

 

Maria Lanciotti


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