1308... Le ceste non finivano mai.
Le ceste di mani mozzate...
1308 mani mozzate,
Leopoldo, mentre a corte
brindavi e ballavi...
ballavi e brindavi,
Leopoldo, a corte
mentre la Force Publique tagliava
mani mani mani
che non avevano raccolto
gomma a sufficienza
e la chicotte di pelle d'ippopotamo
straziava la carne...
la chicotte straziava la carne
e tu, Leopoldo, a corte
brindavi e ballavi...
ballavi e brindavi,
Leopoldo, a corte
mentre le mani dei bambini
cadevano nelle ceste...
1308 in un giorno solo
mentre tu, Leopoldo, a corte
brindavi e ballavi...
ballavi e brindavi,
Leopoldo, a corte...
mani mozzate e sguardi vacui...
e i 5000 morti di Lukolela...
quanti ne morirono Leopoldo?
3 milioni? 5 milioni? 10 milioni? 30 milioni?
Quanti sotto la luna nella polvere del silenzio nel sole feroce nell'ombra cattiva
[nel cuore di tenebra?
E 1308 mani mozzate
e la resina sul capo a bruciare
ogni sogno di fuga all'orizzonte
e calamite di paura come radici che strappavano i nervi
e il cuore come cuoio...
torce nella notte torce nella notte torce nella notte
torce umane come stelle...
e tu, Leopoldo, a corte
brindavi e ballavi...
ballavi e brindavi,
Leopoldo, a corte...
e facevi la guerra a Tippu Tip,
facevi la guerra a Tippu Tip
per distrarti dalle mani mozzate o per aumentarle:
furon 1308 un giorno, 1308...
e non si finiva di contare le ceste
e il sangue non finiva di scorrere
e le grida non finivano più;
coprivano il cielo...
coprivano il cielo
tutte le grida dalle mani mozzate,
urla come fiotti di sangue...
e i villaggi spianati ed evacuati,
Leopoldo, mentre a corte
brindavi e ballavi...
ballavi e brindavi,
Leopoldo, a corte...
mani come moneta...
e fratelli contro fratelli
e gli aguzzini a bere e ridere
di fronte a donne e bambini impalati a croce
e mani mietute mani mietute mani mietute
come grano di carne nera
e tu, Leopoldo a corte
brindavi e ballavi...
ballavi e brindavi,
Leopoldo, a corte
alla malinconica musica di 1308 mani mozzate...
1308... Le ceste non finivano mai.
Alberto Figliolia