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In libreria/ È italiano il primo libro di poesie che uscirà nel 2014
27 Dicembre 2013
 

Il giardino dei poeti quantici di Roberto Malini sarà in vendita allo scoccare di mezzanotte in tutto il mondo, dalle isole Kiribati a quelle di Samoa

 

 

Milano – È opinione comune che la voce dei poeti esprima il grado di civiltà raggiunto dalla società degli uomini. «Il poeta ha facoltà di portare alla luce il bene che è latente nell'animo umano», scrisse il Mahatma Gandhi, mentre Kahlil Gibran definì così la poesia: «Non è un mezzo per esprimere opinioni, ma un canto che sale da una ferita aperta o da labbra che sorridono». Per rimarcare la funzione della poesia in un mondo sempre più travagliato da crisi umanitarie e pericoli ambientali, il nuovo libro del poeta italiano Roberto Malini sarà il primo a uscire in tutto il mondo nel 2014. La sua raccolta di poesie Il giardino dei poeti quantici (The garden of quantum poets, Lavinia Dickinson Editore) uscirà ovunque, infatti, allo scoccare della mezzanotte, seguendo il fuso orario nei diversi paesi del mondo, a partire dalla Repubblica delle Isole Kiribati, dove il Capodanno inizia ben 13 ore prima di quello italiano, per terminare nello Stato indipendente delle Isole Samoa, dove viene festeggiato 12 ore dopo quello italiano. Il libro potrà essere acquistato su ebay e in alcune librerie online internazionali. Successivamente sarà in vendita nelle principali librerie e in tutti gli store online nazionali e internazionali.

Roberto Malini, che ha ricevuto importanti riconoscimenti in Italia e all'estero, è fondatore dei Poeti per i Diritti Umani e organizzatore europeo del movimento internazionale di poesia 100 Thousand Poets for Change. (Nota editoriale)

 

Dall'introduzione al libro Il giardino dei poeti quantici:

«Nella nuova raccolta di poesie di Roberto Malini, preceduta da una nota-koan del celebre fisico teorico americano Lee Smolin, il linguaggio oltrepassa le barriere dimensionali e temporali, per viaggiare attraverso spazi che si aprono e si chiudono, si estendono e si contraggono dietro l'impulso di quel principio cosmico che Max Planck, l'inventore della teoria dei quanti, definì quale “matrice di tutta la materia”. Un principio che immagina, crea e guida l'universo attraverso una coscienza fisica che all'osservatore razionale appare una grande macchina tanto perfetta quanto insondabile nei suoi meravigliosi meccanismi, mentre al poeta si mostra simile a una danza di luce così abbagliante da scuotere – e forse risvegliare – la mente e l'anima. Grazie all’occhio turchese / l’universo a metà esce dalle lamiere / portando caravelle portoghesi».

 

 

Roberto Malini, Il giardino dei poeti quantici

Lavinia Dickinson Editore/Libellula, Genova 2014, pp. 64


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