«Abbiamo bisogno che gli Stati Uniti riconoscano i cambiamenti che si stanno verificando a Cuba. Cambiamenti che vanno oltre la politica e si stanno espandendo in tutto il mondo digitale. Vorrei poter dire che questa nuova Cuba può contare sul sostegno del presidente Obama», ha affermato la blogger in un'intervista rilasciata al quotidiano inglese The Guardian.
Yoani Sánchez ha continuato: «Il presidente Barack Obama ha fatto molto durante il suo primo mandato. Un operato che fa ben sperare per il futuro. Non esistono più le restrizioni di viaggio per gli statunitensi che vogliono visitare il mio paese e anche le procedure per effettuare rimesse economiche verso Cuba sono state semplificate. Per molti cubani che guadagnano in media 19 dollari al mese certi provvedimenti sono stati un vero e proprio toccasana».
Yoani Sánchez, una volta lasciata New York, visiterà Washington dove terrà una conferenza davanti al Congresso, organizzata dal senatore Bill Nelson della Florida.
«Si tratta di una nuova opportunità per narrare quel che accade a Cuba; per far sapere il punto di vista di una persona che vive sull'Isola. Risponderò alle domande del Congresso e dirò la mia opinione, dalla mia prospettiva. È un momento importante per Cuba, che sta esperimentando un processo di cambiamento», ha detto la blogger.
Yoani ha concluso: «A Cuba la vita è difficile per chi non esprime idee conformi al pensiero dominante. Attacchi verbali, arresti, diffamazioni sono all'ordine del giorno, ma – a mio modo di vedere – la peggior prigione è il silenzio forzato. Siamo prigionieri della censura e delle leggi. Siamo prigionieri in un'isola che è una prigione circondata d'acqua da ogni lato».
I non digiuni di letteratura cubana apprezzeranno la citazione da Virgilio Pinera (La isla en peso), nel passaggio in cui Yoani definisce Cuba una isla que es una prisión rodeada de agua por todas partes.
Gordiano Lupi