Le misure di sicurezza per proteggere Yoani Sánchez sono aumentate, mentre la blogger ha criticato le proteste dei filo castristi che l’hanno obbligata a sospendere il primo incontro programmato in terra brasiliana. Yoani avrebbe dovuto assistere alla proiezione del documentario Conexión Cuba Honduras, diretto dal regista Dado Galvao, e al successivo dibattito. Non è stato possibile, perché un gruppo composto da cinquantina di manifestanti ha fatto irruzione nella sala gridando all’indirizzo della blogger epiteti offensivi e diffamatori: “Traditrice!”, “Serva della Cia!”, “Venduta!”…
«Le grida, gli insulti, sembravano orchestrati da terroristi. Io sono una persona pacifica, lavoro con la parola, con il ragionamento, non vedo il motivo di tanta aggressività», ha detto. «Il dibattito - se così si può chiamare - mi è servito a capire che certa gente non legge quel che scrivo nel mio blog», ha aggiunto parlando con la stampa brasiliana. «Non mi resta che pensare che i manifestanti non abbiano mai letto un mio post e che l’odio nei miei confronti sia fomentato da terze persone».
Le misure di sicurezza attorno a Yoani Sánchez sono aumentate, in vista della giornata di giovedì, a San Paolo, dove presenterà il libro De Cuba con cariño, parlerà con la stampa e risponderà alle domande del pubblico.
Gordiano Lupi