La Lista Amnistia, Giustizia e Libertà non sarà presente sulla scheda elettorale per la Camera dei Deputati in alcuna delle tre circoscrizioni lombarde e potrà essere votata soltanto per il Senato. Dai conteggi che abbiamo -non superiori alle 1.500 firme sulle 9.000 necessarie alle Regionali in Lombardia- è evidente che con la nostra sola forza militante -che sconta anche l'indisponibilità, salvo eccezioni, di autenticatori di altri partiti- l'obiettivo della presentazione della nostra lista anche alle elezioni regionali rischia seriamente di non essere raggiunto.
A meno di un aiuto da parte di forze organizzate in grado di portare un consistente numero di firme, le Liste che rappresentano la battaglia per la legalizzazione dello Stato -e in Lombardia l'unica vera lotta contro l'illegalità trasversale del sistema di potere formigoniano- non potrà essere votata nemmeno alle elezioni regionali, dopo che il “democratico” Ambrosoli ci ha negato l'apparentamento, senza che ciò abbia prodotto a sinistra nemmeno una infinitesima parte di sdegno rispetto al tentativo di accordo col “fascista” Storace.
Nel ringraziare le uniche “comunità” -quella delle carceri e quella dei rom e sinti- che stanno mostrando di voler impedire l'eliminazione del nostro progetto, ci appelliamo a ogni altra organizzazione politica e sociale in grado di intervenire nella raccolta firme per garantire la nostra presenza sulla scheda elettorale, siano essi più o meno “fascisti” o “democratici” nei loro riferimenti formali (così spesso lontani dalle effettive pratiche e comportamenti), ma con la volontà di dare un contributo democratico, liberale, voltairiano a questa specie di campagna elettorale.
Marco Cappato