Spinus
LEAL Sondrio. Il movimento antispecista in Italia
G. Segantini,
G. Segantini, 'Le due madri' 
24 Dicembre 2012
 

Anche nel nostro paese sta nascendo un dibattito sempre più frequente sull’antispecismo, tant’è che sono stati fatti convegni, incontri pubblici, presentazioni.

Non si nasce specisti, ma lo si diventa quasi subito. Quasi subito, infatti, diventa “naturale” pensare che gli esseri umani abbiano diritti (alla vita, alla felicità, alla libertà, all'autonomia) che le altre specie viventi invece non hanno. È specista il linguaggio, sono speciste le leggi, sono specisti il pensiero dominante e quello non-dominante, il pensiero di destra e quello di sinistra, quello agnostico e quello religioso (salvo il giainismo, salvo alcune componenti del buddhismo).

Come l’antirazzismo rifiuta la discriminazione basata sulla razza e l’antisessismo quella basata sul genere sessuale, l’antispecismo respinge quella basata sulla specie, sostenendo che la sola appartenenza a una diversa specie non giustifica eticamente il diritto di disporre della vita, della libertà e del lavoro di un essere senziente.

L'approccio antispecista ritiene che:

- la capacità di sentire (di provare sensazioni come piacere e dolore), di interagire con l'esterno, di manifestare una volontà, di intrattenere rapporti sociali, non siano prerogative della specie umana;

- l’attribuzione di tali capacità agli animali di specie non umana comporti un cambiamento essenziale del loro status etico, da equiparare a quello normalmente riconosciuto agli animali di specie umana;

- da ciò debba conseguire una trasformazione profonda dei rapporti tra individui umani ed individui non umani.

Purtroppo viviamo in un mondo fondato sullo specismo, dove la sofferenza degli altri esseri viventi viene ritenuta normale ed anzi a volte chi se ne preoccupa viene visto come “strano” o “eccentrico”. Eppure basterebbe davvero poco perché ognuno di noi, adottando qualche semplice decisione, potrebbe cambiare in meglio la sua vita e, con essa, il destino di altri esseri senzienti. Per esempio basterebbe avvicinarsi alla scelta vegan, capire che non è difficile ma benefica per la salute, nostra, del pianeta e, ovviamente, che salverebbe letteralmente la vita ad un numero incalcolabile di animali.

Ogni giorno possiamo fare qualcosa per rendere questo mondo un po’ migliore e per camminare con un passo più leggero e meno impattante sul nostro pianeta.

 

Per informazioni e adesioni:

michele.mottini@cheapnet.it

 

LEAL Sezione di Sondrio

(da 'l Gazetin, gennaio 2013)


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