Antonia Sani. Il Convitato di pietra | | 27 Settembre 2012
Il ministro Profumo ha esternato un sua osservazione della realtà. Nelle scuole sono tanti e tante gli alunni e le alunne di diversa appartenenza religiosa, anche alunni e alunne agnostici, non credenti, a volte solo succubi della scelte dei genitori anche se in età in cui potrebbero scegliere in maniera autonoma se seguire o non seguire l'irc.... Il ministro propone la “sostituzione” dell'ora di IRC con un'ora di Etica o di Storia delle religioni. Si tratta di due opzioni diverse tra loro, e comunque entrambe non tali da sostituire un insegnamento religioso che poggia su presupposti di tutt'altra natura... “Sostituire” non è quindi un termine appropriato alla circostanza.., In Europa la situazione è piuttosto variegata. Vi sono paesi con l'insegnamento religioso inserito nell'orario obbligatorio a cura delle religioni presenti sul territorio, in altri Stati non è contemplato alcun insegnamento religioso, nel Land di Berlino è previsto un insegnamento obbligatorio di Etica + un insegnamento facoltativo di varie religioni. Ricorderete che lo scorso anno Tony Blair presentò un progetto di “dialogo interreligioso” nella scuola promosso dalla sua fondazione, accolto entusiasticamente da Gelmini e Profumo. La confusione tra fede religiosa e cultura si ripresenta ora di nuovo in quest'esternazione del ministro Profumo in cui il Concordato è -per ora- il “Convitato di pietra”. Molti plaudono all'esternazione del ministro, definita coraggiosa, l'avvio di un'inversione di tendenza. Ma in quale direzione? Se non ci sarà marcia indietro, ci sarà una mossa astuta del Convitato di pietra: un tavolo CEI-MIUR per l'elaborazione di programmi per l'ora concordataria ispirati al dialogo interreligioso, un po' di storia delle religioni, principi di etica generale, intrecciati all'IRC.... A questo punto che ragione ci sarebbe di non scegliere l'IRC (magari si può mutare il nome...)? Quanti docenti di r.c. praticano già aperture al dialogo coi portatori di culture diverse? E lo Stato risparmierebbe la spesa per l'ora alternativa. Fondamentale per il Vaticano è che l'ora rimanga nelle sue mani, ben salda nell'orario. Noi che ci battiamo da 30 anni per una scuola laica, per una collocazione dell'IRC al di fuori dell'orario obbligatorio, non saremo mai disposti ad accettare un simile camuffamento, né a ritenere un'esigenza lo studio di “Storia delle religioni” già inserito nei corsi disciplinari delle materie curricolari, né un insegnamento denominato “Etica” dal momento che -prima- si tratterebbe di rendere effettivo l'insegnamento di Educazione Civica o alla Cittadinanza, a tutt'oggi privo di spazio autonomo nell'orario. Antonia Sani
| | |