Prodotti e confezioni [08-20]
Spot/ Love, peace and bike 
Una tre giorni di presentazioni, performance e incontri tra Roma e Jesi (AN)
09 Settembre 2012
 

Il 12 settembre alle ore 20, nell’ambito della rassegna “Letture d’Estate”, a Roma, Lungotevere Castello (tra Castel Sant’Angelo e il Palazzo di Giustizia), si svolgerà una serata di Letture Vivaci a cura di Terre Vivaci, Roberto Raieli e Cinzia Marulli. Alle ore 21 ci sarà l’intervento di Vincenza Fava ed Enrico Pietrangeli che presenteranno il progetto itinerante “Love, peace and bike” con una breve introduzione e una performance a due voci del loro libro in viaggio, La ragione nell’amore edito dalla CLEUP di Padova. Sarà un’occasione d’incontro e sinergie tra più libri, che vedrà interagire alcune presentazioni, ovvero Fuga da Firenze di Massimo Pacetti (Lepisma, 2012) con interventi di Plinio Perilli e Alessandro Ferruta e Giangurgolo (Città del Sole, 2012) di Serena Maffia con interventi di Silvia Bilotti, Anna Teresa Eugeni, Alessandro Ferruta. Nel corso della serata sono inoltre previsti reading di Marzia Spinelli, Tiberia, Vanni Schiavoni, Piperno, Palermo, Perroni, Celi, Martinelli e una performance poetica tratta da La vita in dissolvenza di Lucianna Argentino e Stefano Oliva. Durante l’intero evento sarà esposto lungo il fiume e tra gli alberi il percorso di Poesia “quick response”, un progetto di Terre Vivaci per la diffusione della poesia tramite i codici di comunicazione rapida QR.

Il giorno dopo “Love, peace and bike” giungerà a Jesi (AN) ospite nell’ambito della manifestazione “Terrazza Letteraria”, a cura di Giuseppina Brunori della Libreria Labotto. Per l’occasione, Vincenza Fava ed Enrico Pietrangeli presenteranno la nascente CicloInVerso Edizioni e un percorso tra due ruote e cultura previsto per fine mese insieme a due libri in viaggio, Mezzogiorno dell’animo (CLEUP, 2011) e La ragione nell’amore (CLEUP, 2012). Due sono gli appuntamenti previsti a Jesi col progetto itinerante: la sera del 13 alle ore 20 presso la Taverna “La Rincrocca”, in via della Pace 3, con una cena “letteraria” (coordina Giuseppina Brunori, info e prenotazioni 382 8876004) e la mattina del 14 alle ore 10 al Caffè “Imperiale”, in via Arco del Magistrato 1, per una colazione con pubblico e autori.

Love, peace and bike” è un progetto aperto per l’intera stagione a cura dell’Associazione Culturale CicloInVerso. Informazioni, adesioni e riferimenti all’iniziativa sono disponibili andando su www.cicloinverso.com e interagendo nella relativa Pagina di Facebook www.facebook.com/cicloinverso nonché visionando il Promo dell’evento realizzato lo scorso agosto e reso disponibile sul relativo canale streaming denominato Ciclopoetica TV.

 

 

Natura e chimica nel segno della ragione nell’amore

 

Introdotto ad agosto, è in uscita il libro di Vincenza Fava ed Enrico Pietrangeli per la CLEUP di Padova. Un testo assai particolare sia per i contenuti che per la gamma dei registri in uso sullo scandire della tematica amorosa. La ragione nell’amore sembrerebbe voler personificare, fin dalle prime battute, una natura sulla sua essenza più organica che prevale. Vivido d’infiorescenze e frutti risuona il Canto delle stagioni, danza il ragno nel Teatro della vitae Anticorpi fruiscono come mistici crociati tra fiori che “sbocciano nell’utero”. Una natura che si rende surreale, dove l’onirico passa per un Battesimo del destino e incontra l’amore devolvendo un’altra prospettiva tanto del sogno quanto del mito. Fiaba d’amore per un Eterno ritorno, ma a partire da odori ed umori, dagli stessi elementi di una chimica organica per Simbiotiche cellule armoniche. E la poesia?

La poesia trascende e va oltre il poeta nell’andamento di una breve ma incisiva prosa: «vorrei che il poeta cessasse e la poesia resistesse per piuttosto a qualcuno io stesso appartenere, qualcuno che dell’eterno contenga ogni poesia lasciandomi, di solo amore, per sempre tacere». La poesia è «il mio castello per amarti / e non sarà sabbia ma roccia, / dura come lo è il tuo sesso / che il ventre m’accarezza». La poesia così converge nel solo amore: «vicolo cieco che porta alla luce». Ma ogni amore, ogni grande amore che si rispetti e si riconosca come tale non può non conoscere veti, invidie e ostacoli da superare: «risorgerò dalle tenebre / portando rossi fiori / sulle tombe delle ipocrisie, / al cielo accompagnata / dal mio sposo senza macchia». Ed è questo un amore che, a tratti, nell’attraversare le sue difficoltà sembrerebbe rievocare ostinate opposizioni con connotazioni medievali: «destinati a un comune martirio / per colpe d’amore, / schiantati in fraudolente agonie / da storie vendute / disavanzo d’onore». Tanto da chiedersi: «potrà mai l’amar mio / renderti libera donna / ch’è dell’amar compiuta?». Ne sussegue, dunque, un «allontanamento» d’altri tempi, frutto di altrui resistenze piuttosto che di più contemporanei e comuni dissidi interni. Una separazione che, nella natura delle cose, non potrà che cementare ulteriore amore sia pure attraversando tutte le dovute perplessità del caso. Complice di tutta questa vicenda resta la bicicletta, l’infanzia e l’innata poesia che racchiude. Una poesia che, non a caso, ha già visto i due autori impegnati in un’intensa e compartecipata attività “ciclopoetica”.

 

Associazione Culturale CicloInVerso


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