Vorrei dirti qualcosa,
non so che.
E pongo nelle tue mani
le mie miserie:
il solco di un uomo.
Mattoni turgidi per costruirmi
la speranza di un'idea.
Quale posto del mondo
per vestirmi di piazze e di strade,
di scorci e vedute?
Dove mettere i piedi per essere,
nello stesso momento
suolo stabile e librazione?
(pensiero di puro dominio)
Appendo la mia storia
al filo dei giudizi
con mollette da bucato.
E aspetto il sole.
Eugenio Rebecchi
(da Mimesi del gerundio, Ibiskos, 1991)