Camionisti dissipati, rimorchi freddi
fuori aspettano. Un ristorante
a metà ingombro e le grandi manovre
dell’acqua minerale per l’esodo
senza ritorno. Puoi rimanere
seduto e non parlare,
sfiorare le voci gonfie di strade.
La ragazza cubana insiste, sorriso
levato da qualcosa che non è qui,
l’acqua che parte, la straniera che resta,
paradossi di inizio millennio,
mentre scivolano le parole
sul cibo e ci si stringe
lo stupore nei cerchi delle pizze.
Massimo Bevilacqua