L'area naturalistica, archeologica e termale del Bulicame di dantesca memoria si salverà
Il Direttore Generale per gli Aeroporti ed il Trasporto Aereo del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti in recenti dichiarazioni pubbliche ha esplicitamente affermato che il famigerato mega-aeroporto a Viterbo non si farà.
Ed in effetti qualunque persona di buon senso riconosce agevolmente che sperperare 700 milioni di euro per realizzare il mega-aeroporto a Viterbo, distruggendo irreversibilmente la preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bullicame di dantesca memoria, e danneggiando gravemente la salute e i diritti della popolazione cittadina (l'area è a due passi dal centro abitato), è semplicemente una follia, una criminale follia.
Il Ministero dei Trasporti riconosce infine la giustezza delle ragioni del movimento della società civile che a Viterbo dal 2007 si oppone alla realizzazione del mega-aeroporto nocivo e distruttivo, insensato ed illegale. E non a caso le ragioni dell'opposizione al mega-aeroporto sono state condivise a livello nazionale ed internazionale da illustri scienziati, magistrati, docenti universitari di numerose università italiane, personalità autorevolissime delle istituzioni, della cultura, della vita religiosa, operatori sociali, movimenti di difesa dell'ambiente e dei diritti umani.
Poiché ogni persona onesta e ragionevole percepiva la semplice ed inconfutabile verità - più volte enunciata in documenti, mozioni, interpellanze parlamentari, esposti - che «la realizzazione del mega-aeroporto nel cuore della preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bulicame, di cui fece memoria Dante nella Divina Commedia, avrebbe avuto come inevitabili immediate e disastrose conseguenze:
a) lo scempio dell'area del Bulicame e dei beni ambientali e culturali che vi si trovano;
b) la devastazione dell'agricoltura della zona circostante;
c) l'impedimento alla valorizzazione terapeutica e sociale delle risorse termali;
d) un pesantissimo inquinamento chimico, acustico ed elettromagnetico di grave nocumento per la salute e la qualità della vita della popolazione locale (l'area è peraltro nei pressi di popolosi quartieri della città);
e) il collasso della rete infrastrutturale dell'Alto Lazio, territorio già gravato da pesanti servitù;
f) uno sperpero colossale di soldi pubblici;
g) una flagrante violazione di leggi italiane ed europee e dei vincoli di salvaguardia presenti nel territorio.
L'area del Bullicame va invece tutelata nel modo più adeguato: istituendovi un parco naturalistico, archeologico e termale; e fin d'ora respingendo ogni operazione speculativa, inquinante, devastatrice, illecita.
E nell'ambito della mobilità la provincia di Viterbo ha bisogno piuttosto di migliorare la rete ferroviaria ed i collegamenti con Roma, Orte e Civitavecchia; una mobilità adeguata e coerente con la difesa e la valorizzazione dei beni ambientali e culturali e delle vocazioni produttive dell'Alto Lazio».
Il pronunciamento ministeriale prende semplicemente atto della realtà, riconosce semplicemente la pura verità: realizzare un mega-aeroporto a Viterbo sarebbe una follia, una criminale follia; devastare a tal fine la preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bullicame sarebbe un crimine non solo contro la popolazione locale, ma anche contro la biosfera, ma anche contro la civiltà.
Lo scellerato mega-aeroporto non si farà. L'area del Bulicame non sarà devastata da questa operazione speculativa insensata ed infame. La popolazione di Viterbo può finalmente tirare un sospiro di sollievo. E Dante può finalmente sorridere.
Il Centro di ricerca per la pace
e i diritti umani di Viterbo
nbawac@tin.it