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AmbriaJazz: con (Re)Cantos e “Cime” il canto popolare si fa emozione 
Grande successo per la serata di domenica a Grosio con un doppio concerto
Gianluca Petrella. Atteso ad ambriaJazz il 27 e 28 luglio (foto R. Di Lorenzo)
Gianluca Petrella. Atteso ad ambriaJazz il 27 e 28 luglio (foto R. Di Lorenzo) 
25 Luglio 2012
 

Violoncelli e musica portoghese per la voce di Maria Anadon, un incontro tra fado e canzone d’autore. Magoni e Demuru spopolano con i loro intrecci vocali straordinari. Sabato il gruppo replica (senza la Magoni) in quota ai 1245 m. di Ambria.

 

 

Ancora una volta, scivolando tra un acquazzone e l’altro, “ambriaJazz” è riuscito a dar vita ad uno splendido doppio concerto all’aperto. Scenario d’eccezione la Villa Visconti Venosta, grazie alla collaborazione con il comune di Grosio, presenti in prima fila il sindaco Antonio Pruneri e gli assessori Giovanni Curti (turismo) e Pietro Cimetti (cultura). Anche l’assessore alla cultura della Provincia, Costantino Tornadù, non ha mancato di porgere il suo saluto, ringraziando organizzazione di ForteMente e volontari per l’ottimo lavoro svolto.

Per primi sul palco i (Re)Cantos da Alma (Maria Anadon, voce; Davide Zaccaria, André Ferreira, Angela Carneiro, cello; Antonio Barbosa violino e Fernando Silva, chitarra portoghese) hanno trasportato il pubblico in un singolare viaggio tra fado e canzone d’autore: eseguita, tra l’altro, una splendida versione di “4 marzo 1943” in onore di Lucio Dalla, su testo di Chico Buarque de Hollanda. Zaccaria è un musicista italiano trapiantato da anni a Lisbona (collabora stabilmente con Dulce Pontes) che ha portato una vena di italica melodia all’interno di una tradizione ricca come quella del Portogallo e arditi incroci con la musica contemporanea, evidenti nel brano strumentale di chiusura.

Dopo di loro, ecco “Cime domestiche”, un interessantissimo progetto che ridà nuova linfa al patrimonio della canzone popolare. Sono canti di fatiche e di amore al femminile, magistralmente interpretati da Petra Magoni e Monica Demuru, le cui voci intrecciate trasformano filastrocche e nenie in una musica viva, fluida scattante, a volta muscolosa, facendosi anche percussione e ritmo. Con loro un trio straordinario di musicisti quali Ares Tavolazzi (contrabbasso e basso elettrico), Paolo Benvegnù (chitarra e una bella voce profonda), Guglielmo Ridolfo Gagliano (chitarra e violoncello). Ripetuti applausi e un’ ovazione finale hanno salutato l’esibizione del gruppo (bis con un canto “a cappella”) che replicherà, senza la Magoni (purtroppo impegnata altrove), il 28 luglio ai 1245 m. di Ambria, sede appropriata per queste “Cime domestiche” e luogo che ha dato il nome al festival.

 

Paolo Redaelli, p. “ambriaJazz 2012”

Organizzazione: associazione culturale ForteMente, Sondrio


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