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Vetrina/ Roberto Malini. Bello come una stella 
Con lettura di Patrizia Garofalo
In memoria di Brian (1987-2005)
In memoria di Brian (1987-2005) 
20 Luglio 2012
 

Bello come una stella

 

Si consumano eternità,

infiniti e – nel fuoco –

fra artigli di lamiera,

corpi quasi divini.

 

Tutto ha un respiro, un destino,

una storia, un mistero

e – nonostante l’amore – tutto muore.

 

Solo il bene immortale esiste,

bello come una stella,

oltre la legge.

 

Roberto Malini

 

 

 

Persino nell'apocalisse del fuoco il corpo non muore

 

lamiera – fuoco – artiglio. Un'icasticità da inferno dantesco abbaglia la fulminante devastazione dell'impatto mortale in queste tre parole che si fanno tiranne di vita, e indossano un volto che specchia sulla falce un ghigno di vittoria. Sembra aver sancito con il suo artiglio la fine del non finito.

Eternità/ infiniti. L'universalità generalmente intesa si oppone all'infinito soggettivo che non a caso nel plurale, viene a significare il destino individuale e personale e coniuga perfettamente lo slancio vitale dell'immagine con il respiro delle cose entro le quali non tutto muore.

Respiro/tutto muore è un ossimoro evidente a sottolineare la divinità del corpo nella sua permanenza del bene oltre il predestinato e anche oltre la vita e la legge che la governa.

A Roberto Malini il mio grande bene. (Patrizia Garofalo)

 


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