Diario di bordo
Gordiano Lupi. Grave un dissidente cubano in sciopero della fame 
Le Dame in Bianco di Santiago de Cuba non possono andare a messa. Seconda marcia dell'orgoglio gay all'Avana
03 Luglio 2012
 

Raúl Castro programma il suo viaggio in Cina per accordi economici bilaterali, ma nel frattempo la situazione dei dissidenti non migliora. L'attivista Frank Montero, in sciopero della fame da oltre 30 giorni, è stato ricoverato d'urgenza in ospedale.

«Le autorità non danno informazioni sullo stato di salute di Montero neppure ai familiari più stretti», riferisce Rolando González, membro dell'organizzazione dissidente Unión Patriótica Cubana, di cui fa parte anche Montero. Lo sciopero della fame dell'attivista è iniziato 36 giorni fa per protestare dopo il suo arresto avvenuto il 19 febbraio, insieme al fratello gemello Daniel, con l'accusa che stava cercando di uscire illegalmente da Cuba. I due fratelli affermano che stavano andando a pesca e non volevano abbandonare l'isola. Frank e Daniel Montero hanno 29 anni e risiedono a Santiago de Cuba.

Elizardo Sánchez - attivista per i diritti umani - ha riferito di aver saputo dello sciopero della fame di Montero soltanto 19 giorni fa. A Cuba non è una novità la morte dei prigionieri politici, ma l'opinione pubblica internazionale si limita a sterili condanne e subito dopo tutto continua come prima. Ricordiamo i casi di Orlando Zapata Tamayo e di Wilman Villar Mendoza - entrambi in sciopero della fame - morti rispettivamente nel 2010 e nel 2012.

 

Le Dame in Bianco sono ancora oggetto di percosse e intimidazioni, domenica scorsa Yaqueline García è stata colpita con durezza dalla polizia per impedirle di recarsi a messa. Problemi di brevi detenzioni anche a Santiago de Cuba, dove domenica sono arrestate 20 Dame in Bianco mentre si recavano al santuario del Cobre. Nella capitale di solito viene permesso alle Dame in Bianco di assistere alla messa domenicale nella chiesa di Santa Rita e anche di fare brevi marce per le strade circostanti. Si tratta della sola forma di protesta tollerata dalle autorità, anche se spesso è fatta oggetto di atti di ripudio e contrastata dalla Sicurezza di Stato. Ma a Santiago de Cuba, nell'oriente dell'isola, la situazione è peggiore, perché alle Dame in Bianco non viene permesso neppure di recarsi alla Basilica del Cobre.

 

Domenica per le strade avanere c'è stata la seconda marcia annuale dell'orgoglio gay, che ha visto 30 attivisti sfilare con bandiere e stendardi. Ignacio Estrada, organizzatore dell'evento, afferma che tutto si è svolto senza incidenti, anche se i dimostranti sono stati seguiti dai reparti antisommossa della polizia. A un certo punto Estrada e la moglie, il transessuale Wendy Iriarte, sono entrati in una costruzione con una finestra a sbarre, simile a una prigione. «Vogliamo dire che ci sentiamo prigionieri per via del nostro modo di pensare», ha affermato Estrada, difensore dei diritti gay e dissidente politico.

 

Hablemos Press, agenzia di stampa indipendente, informa che il dissidente Angel Frómeta Lovaina è stato condannato la settimana scorsa nella città orientale di Guantánamo a due anni di galera per disobbedienza civica.

 

Gordiano Lupi


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