A noi, alla città,
mancherai.
La scomparsa di Stefano Tassinari si è stagliata sui miei occhi qualche sera fa, poco dopo essere rientrato a casa, insieme al sole calante. Quello che mi ha frastornato è che la rivista in cui spendeva energie e creatività, Nuova Rivista Letteraria edita da Alegre, in circolazione da quasi due anni, sarà in libreria nelle prossime settimane ed era stato lui ad accogliere le mie parole, invitandomi a collaborare proprio sul numero in uscita. Ma Stefano non c’è più. Mi sono detto: «pazzesco». L’avevo sentito alla fine di marzo e mi scriveva di essere immerso nel lavoro. Pensavo stesse bene. Eppure si va via così d’un fiato, in un sospiro, senza preavviso. Adesso resta la tristezza e la mancanza di una persona che credeva nelle potenzialità di Ferrara e di coloro che s’impegnano culturalmente in città. Per volgerla in un fiore, mi sono reso conto di quanto spesso si dia un peso esagerato o ci si divida a causa di banalità, di suppellettili dell’ego, mentre bisognerebbe stringerci di più, finché ci siamo.
Stefano Tassinari (Ferrara, 1955 – Bentivoglio, 2012), è stato uno scrittore, drammaturgo e sceneggiatore italiano. Ha pubblicato diversi romanzi e suoi racconti sono presenti in una decina di antologie, pubblicate in Italia e in alcuni Paesi stranieri.
Autore di testi teatrali, letture sceniche e di programmi radiofonici per Rai Radio 3, è ideatore e direttore artistico di varie rassegne letterarie, tra le quali “La parola immaginata” e “Ritagli di tempo” (ITC Teatro di San Lazzaro). È autore di documentari televisivi girati, oltre che in Italia, in Nicaragua, Spagna, Francia, Portogallo ed ex Jugoslavia.
Ha curato la messa in scena di decine di opere letterarie di scrittori italiani e stranieri, collaborando con attori (tra gli altri: Leo Gullotta, Marco Baliani, Ottavia Piccolo, Antonio Catania, Matteo Belli, Ivano Marescotti, Laura Curino e Renato Carpentieri), musicisti (tra gli altri: Paolo Fresu, Riccardo Tesi, Mauro Pagani, Yo Yo Mundi, Têtes de Bois, Mario Arcari, Armando Corsi, Antonello Salis, Daniele Sepe, Patrizio Fariselli, Jimmy Villotti, Paolo Damiani e Gianluigi Trovesi) e fotografi (tra gli altri: Mario Dondero, Giovanni Giovannetti, Tano D'Amico, Raffaella Cavalieri, Luca Gavagna e Dario Berveglieri).
Vicepresidente dell’Associazione Scrittori Bologna, ha scritto di letteratura su quotidiani e riviste. È stato direttore e fondatore di Letteraria (rivista semestrale di letteratura sociale), legata dapprima ai nuovi Editori Riuniti e poi dal 2010 a Edizioni Alegre.
Matteo Bianchi