Nonostante la legislazione europea e nazionale a tutela della fauna selvatica ponga particolare attenzione alla salvaguardia delle rotte migratorie, nelle isole di Ischia e Procida, pur essendo aree fondamentali per il transito e la sosta degli uccelli migratori, il bracconaggio risulta un fenomeno consolidato nel tempo e ancora in grado di incidere pesantemente sui contingenti migratori. Le recenti notizie che giungono dalle isole riferiscono di una recrudescenza del fenomeno sia con l'utilizzo di trappole sia con l'utilizzo di armi da fuoco in periodo di divieto assoluto di ogni forma di caccia e in particolare risulta che alcune zone dell'Isola di Ischia (quali Punta San Pancrazio, Punta Imperatore, Buceto) siano teatro continuo di atti di bracconaggio da parte di gruppi organizzati supportati anche da un sistema di vedette istruite per evitare qualsivoglia controllo.
Inoltre, giungono segnalazioni allarmanti riguardo l'utilizzo di armi clandestine gestite da una pluralità di persone con modalità tali da configurare anche la commissione di gravi reati associativi finalizzati al procacciamento, all'occultamento e all'uso di tali armi. Per queste ragioni, con il collega Marco Perduca ho rivolto un'interrogazione ai Ministri delle politiche Agricole Alimentari e Forestali, dell’Interno e dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare per sapere:
- quale attività sia stata espletata e sia in procinto di essere effettuata da parte degli organismi istituzionalmente preposti in concomitanza con la migrazione primaverile per la repressione dei fenomeni in premessa descritti;
- se siano state svolte indagini volte ad individuare la provenienza delle armi clandestine sequestrate e quali risultati abbiano ottenuto;
- se venga dato adeguato supporto alla meritoria attività di vigilanza svolta a titolo volontario da parte delle Guardie Venatorie della Associazioni ambientaliste, grazie al cui impegno si è potuto porre un argine al dilagare del bracconaggio;
- quali misure di competenza intendano adottare i Ministri in indirizzo al fine di prevenire e reprimere un fenomeno criminoso che arreca danni gravissimi alla biodiversità, che costituisce un patrimonio comune, e copre di discredito il nostro Paese anche all'estero.
Donatella Poretti
Qui il testo dell'interrogazione