Il giovane che gridò “Abbasso il comunismo!” durante la messa del Papa a Santiago de Cuba sarà giudicato davanti a un tribunale per il delitto di disordine pubblico.
Andrés Carrión Álvarez è stato ingannato, perché in un primo tempo la polizia politica aveva affermato che non sarebbe stato processato. Il dissidente è in prigione dal 26 marzo, presso il carcere Versalles, a Santiago de Cuba, dove sta scontando un periodo di carcerazione preventiva, mentre il barelliere della Croce Rossa che l'ha colpito non risulta né identificato, né indagato, nonostante l'organizzazione internazionale abbia stigmatizzato il suo atto. Il Vaticano ha emanato un comunicato nel quale assicura di aver interceduto per il caso di Carrión e dice che sta facendo il possibile per ottenere un giusto processo.
In realtà pare che il giudizio seguirà i tempi e i metodi dettati dalla polizia politica. More solito...
Gordiano Lupi