Luca Vitali. Un progetto di educazione ai media? | | 06 Gennaio 2012
Con il termine “progetto” ci si riferisce qui a quell’insieme di obiettivi pedagogici, di contenuti e metodi, di aspetti organizzativi ed economici, tutti intenzionalmente individuati e scelti, che concorrono a promuovere un'esperienza di apprendimento (in questo caso nei ragazzi).
Pensare ad un progetto di educazione ai media nelle scuole o nel territorio significa sollecitare gli insegnanti e gli educatori ad elaborare un progetto formativo che, lavorando sui media e con i media, permetta ai ragazzi di conoscere i media nei loro molteplici aspetti e dunque di viverne l’ esperienza in modo più consapevole e creativo.
Nel passato gli ambienti formativi hanno in genere assegnato ai media una posizione subalterna rispetto al medium formativo per eccellenza: il libro. Nel pensare oggi ad una educazione fatta non solo con i libri bisogna però guardarsi dal ridurre tutto alle sole tecnologie informatiche, oggi molto di moda, sottovalutando quanto i media tradizionali (libro, cinema, radio, televisione, giornali…) siano ancora molto importanti nell’esperienza quotidiana dei ragazzi.
Costruire un progetto di educazione ai media significa per insegnanti ed educatori essere preparati e formati a conoscere le specificità linguistiche ed espressive dei diversi media (cinema, giornali, televisione, radio, fumetto ecc.) e ad acquisire la consapevolezza di come l’utilizzo di un certo media incida sia sul modo di apprendere e di costruire la conoscenza, che sugli orientamenti valoriali e i modelli di vita che essi propongono.
Realizzare un progetto di educazione ai media può essere l’occasione per condividere con i ragazzi un’esperienza di apprendimento nuova, diversa dal solito, nella quale può essere stimolata la curiosità, la scoperta dell’“Imparare facendo”, la creatività, la capacità di relazionarsi e di condividere con gli altri emozioni e sentimenti.
Un progetto così inteso deve essere pensato e attuato in modo trasversale, cioè realizzato in collaborazione con le scuole, la famiglia e le altre agenzie educative e culturali del territorio.
L’obiettivo generale è l’accrescimento della comprensione dei media da parte dei ragazzi, del modo in cui funzionano e nell’interesse di chi, di come sono organizzati, di come producono significato, di come rappresentano la realtà.
Quasi tutti i ragazzi al giorno d’oggi possiedono già una conoscenza di base spontanea sui media, pertanto un obiettivo sarà quello di renderli capaci di pensare ed usare il linguaggio dei media in modo più consapevole e intenzionale. Non solo di far conoscere ai ragazzi i diversi aspetti del linguaggio dei media, i tipi di tecnologie usate, le specificità nella produzione, ma anche il comprenderne il senso, il diventarne essi stessi ideatori e produttori.
Un progetto di educazione ai media dovrebbe stimolare i ragazzi a raggiungere gradualmente i seguenti obiettivi:
a. acquisire conoscenza degli elementi tecnici che sottostanno ai diversi media
b. analizzarne le caratteristiche proprie
c. comprenderne i messaggi
d. rielaborare in modo creativo emozioni e sentimenti suscitati dai media
e. acquisire una articolata e motivata capacità di valutazione critica
f. acquisire consapevolezza delle implicazioni di carattere sociale, politico ed economico che investono il mondo dei mass media
g. favorire lo sviluppo di specifiche attività tecnico produttive.
I contenuti del progetto possono essere ricondotti a sei aree esplorative:
1. le istituzioni dei media: chi comunica, per chi e con quali scopi
2. le categorie dei media: i diversi tipi di media, i generi
3. le tecnologie dei media: la tecnologia usata per realizzare il testo
4. il linguaggio dei media: le caratteristiche linguistiche
5. il pubblico dei media: a che pubblico è indirizzato il testo
6. media e rappresentazione: idee, significati, valori, modelli e stereotipi.
Le attività fondamentali della educazione ai media sono in genere ricondotte all’analisi del “testo”, all’analisi del contenuto e alle attività di produzione: in tutte le attività vengono privilegiati i metodi attivi e l’apprendimento cooperativo.
Sono disponibile nel caso in cui qualcuno fosse interessato ad approfondire l’argomento.
Luca Vitali (Media-Educator) | | |