Federfarma Lazio, nota associazione che difende gli interessi dei consumatori di farmaci, rispetto ai farmaci con ricetta non rimborsabili dal Ssn, si pone una domanda: “Siamo veramente sicuri che il 'salvataggio dell'Italia' debba passare anche attraverso la liberalizzazione dei farmaci di fascia C?”. Grossomodo la stessa domanda che si pongono i possessori degli yacht di lusso... e mentre questi ultimi delineano scenari di moli abbandonati ed economie sottozero, i farmacisti di Federfarma, volutamente non menzionando i loro fatturati che ne potrebbero risentire di 380 euro al mese per farmacia* (i farmacisti, nell'ambito dei redditi -126.000 euro all'anno- sono secondi solo ai notai), prevedono aumenti potenzialmente pericolosi di consumi.
Alla loro domanda la nostra risposta è NO!! E siamo stufi di essere presi in giro da questa corporazione che valuta i consumatori solo come utili idioti da costringere ad acquistare farmaci solo da loro... altrimenti si fanno male. Nello specifico: ma perché dovrebbe farsi male un consumatore che acquista un farmaco vendibile solo con ricetta, se l'acquisto lo fa al supermercato e non in farmacia? E perché dovrebbero aumentare i consumi se comunque si acquista solo con ricetta del medico?
Noi, consumatori del popolo che Federfarma considera pecora, abbiamo capito solo una cosa: la corporazione ha timore dello sgretolamento del proprio potere, non di mercato ma di posizione acquisita e pagata negli anni con profumate prebende verso il potere costituito. Sgretolamento che se oggi prevede la perdita di bruscolini (380 euro al mese), un domani, quando forse riusciremo a liberalizzare del tutto il mercato levando qualunque monopolio alle farmacie, potrebbe costringerli a doversi confrontare col mercato come qualunque altro commerciante, e non continuare a vivere di rendita corporativa.
Questo per dire che nostro obiettivo è andare oltre gli attuali provvedimenti del Governo Monti, un andare oltre che non potrà che essere nelle dinamiche dell'economia e della sicurezza dei cittadini: in qualunque settore le economie hanno superato le tenaglie corporative, ne ha guadagnato il cittadino, le categorie, il lavoro e lo Stato. Basta guardarsi intorno senza farsi distrarre da quelle liberalizzazioni che sono finte (un esempio per tutti: ferrovie).
Vincenzo Donvito, presidente Aduc
* Dati delle associazioni dei farmacisti non-titolari di Anpi, Mlf e Forum farmacia.