Cinquant’anni fa, in questo stesso giorno, sotto le volte della miniera di Marcinelle rimasero sepolti tanti giovani lavoratori italiani e insieme i sogni e le speranze delle loro famiglie. Una grande tragedia dell’emigrazione italiana, probabilmente la più terribile, che ogni anno viene celebrata in tutta Italia, non soltanto nei paesi che ancora oggi piangono i loro morti. Perché Marcinelle rappresenta il dolore e il sacrificio di tutti gli emigranti che, negli anni, lasciarono le loro case e le loro famiglie alla ricerca di un futuro migliore.
Anche la Valtellina e la Valchiavenna, terre di secolare emigrazione, seppure non direttamente colpite dalla tragedia di Marcinelle, ne hanno mantenuto vivo il ricordo. Con questo stesso spirito, oggi l’assessore all’Emigrazione Carlo Fognini ha inviato al prefetto Sante Frantellizzi e ai sindaci dei 78 Comuni della provincia la pubblicazione, uscita un anno fa, dal titolo: L’emigrazione valtellinese e valchiavennasca in Argentina. «Un gesto simbolico per risvegliare la memoria», così lo interpreta l’assessore Fognini, «per un lutto che tocca sicuramente la sensibilità di una comunità provinciale che ben conosce il significato del distacco proprio degli emigranti».