Oblò cubano
Tre italiani condannati a severe pene detentive per il caso della bambina morta a Bayamo
06 Novembre 2011
 

Tre italiani e sei cubani sono stati condannati a severe pene detentive per il caso di una bambina di 12 anni, Lillian Ramírez Espinosa, morta nella città di Bayamo, lo scorso anno, nell’Oriente dell’isola

 

 

Gli italiani Angelo Malavasi e Simone Pini, accusati di omicidio e corruzione di minori, sono stati condannati a 25 anni di galera, mentre Luigi Sartorio dovrà scontare 20 anni per il secondo capo di imputazione. La notizia è stata diffusa dalla rivista telematica CaféFuerte.

Pini e Sartorio hanno proclamato la loro innocenza rilasciando dichiarazioni alla stampa straniera. Pini sostiene (e può provare) che non si trovava a Cuba quando si è verificato il tragico evento. La sentenza del tribunale della provincia di Granma è stata diffusa nella città di Bayamo da un notiziario della radio locale.

Tra i cubani sono stati condannati: Vicel Ramos Cedeño, il principale accusato, che dovrà scontare 30 anni di galera per omicidio e corruzione di minori, mentre Yoel Rafael Sánchez Ramírez, alias “Yoquer”, e Leonel Milán Gamboa sono stati condannati a 25 anni per gli stessi delitti. Yaina Cosett Pardo Muñoz e Yanet Casate Pérez sono stati condannati a 22 anni di reclusione per omicidio e corruzione di minori. lliana Victoria Muñoz Yero a 20 anni per corruzione di minori. Dolores Rita Marsán Sosa, 61 anni, è stata assolta.

I condannati cubani si trovano in prigione dallo scorso anno in alcuni penitenziari della provincia di Granma. Sartorio e Malavasi sono stati fatti rientrare da alcuni giorni rispettivamente alle prigioni del Combinado del Este e La Condesa. Pini si trova ancora a Bayamo, nel carcere provinciale di Las Mangas.

Il giudizio si è svolto a porte chiuse e nel segreto più assoluto, tra il 26 e il 30 settembre, presso la Scuola Professionale d’Arte “Manuel Muñoz Cedeño”, alla periferia di Bayamo. Le udienze avrebbero dovuto tenersi presso il tribunale provinciale, che si trova al centro della città di Bayamo, ma le autorità hanno ritenuto opportuno far svolgere il processo in una zona meno accessibile per il pubblico. Il processo è stato seguito dalla stampa cubana, ma nessun giornale locale o nazionale ha pubblicato notizie e commenti. La televisione e la radio cubana non si sono occupate del caso, seguito soltanto dalla rivista digitale CafèFuerte.

Il cadavere di Lilian Ramírez Espinosa, 12 anni, era stato rinvenuto il 19 maggio 2010 in un luogo difficilmente accessibile, coperto dalla vegetazione spinosa, nella campagna alla periferia di Bayamo. La minorenne era asmatica e pare che avesse preso parte a un convegno erotico, ma la morte è sopravvenuta per asfissia nel bagagliaio dell’auto, dove era stata nascosta prima di essere seppellita nei campi.

 

Gordiano Lupi


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