Oblò cubano
Cuba. Un 8 settembre di arresti e violenze
10 Settembre 2011
 

Muore gay cubano in una stazione di polizia

 

Un membro della comunità gay cubana è morto all’Avana, probabilmente per collasso cardiocircolatorio. Nelson Linares García, 34 anni, era stato fermato nella mattina dell’8 settembre nel Parque de la Fraternidad e subito dopo incarcerato presso l’Unità di Polizia di Zanja. È morto mentre si trovava sotto arresto. Ignacio Estrada ha detto alla stampa occidentale che nella mattinata dell’8 settembre la polizia ha arrestato all’Avana Vecchia decine di omosessuali, travestiti e transessuali. «Tutto questo smentisce il discorso di Mariela Castro quando afferma che a Cuba è finita la repressione nei confronti della comunità gay», ha concluso l’attivista. Roberto de Jesús Guerra ha aggiunto che le ultime settimane sono state molto dure per la comunità gay e che sono state fatte diverse retate nei luoghi più disparati della capitale cubana.

 

Arresti e violenze durante la processione della Vergine della Carità del Cobre

 

All’Avana, quattro uomini sono stati picchiati e arrestati durante la processione per la festa della Vergine della Carità del Cobre, patrona di Cuba, per aver esposto cartelli contenenti espressioni antigovernative. Elizardo Sánchez parla di polizia in borghese confusa tra la folla che ha percosso e arrestato senza curarsi dei diritti delle persone. Altri arresti di oppositori hanno avuto luogo nella zona orientale di Cuba, sempre in occasione della festa della Vergine della Carità del Cobre. A Santiago de Cuba, 22 Dame in Bianco sono state picchiate e arrestate, dopo aver assistito alla messa nel santuario de El Cobre. Tra queste anche Laura Pollán, leader del gruppo. A Palma Soriano sono stati arrestati: Marino Antomarchi Rivero e Reynaldo Rodríguez Martínez, membri del Frente Nacional de Resistencia Cívica. A Camagüey sono stati fermati Virgilio Mantilla Arango e Elicardo Freire, entrambi membri della Unidad Camagüeyana por los Derechos Humanos. A Guantánamo, è stato arrestato Rolando Rodríguez Lobaina, coordinatore dell’Alianza Democrática Oriental e del Frente, ma subito dopo liberato. Il fermo ha avuto luogo per impedire l’inizio della Marcia per la Libertà “Boitel e Zapata Vivono”. La marcia avrà luogo comunque, si farà per tappe, in tutte le province del paese, da Oriente a Occidente.

 

Elizardo Sánchez e le calunnie governative

 

Il governo cubano affida alla calunnia sistematica la sua replica. Il sito governativo Cubadebate e la televisione di Stato parlano di mercenari al servizio dell’impero, di Dame in Bianco assoldate dalla Cia e di controrivoluzionari pagati dalla Sezione di Interessi degli Stati Uniti. Elizardo Sánchez - che da 44 anni si confronta con il regime - rigetta le accuse infamanti: «La politica del governo cubano è sempre stata quella di calunniare e diffamare. Noi non abbiamo diritto di replica, perché a Cuba manca la libertà di stampa e di associazione. Sta di fatto che questo governo scaccia i giornalisti indipendenti e accredita chi narra i fatti secondo l’ottica governativa. La dissidenza cubana è un fattore spontaneo, scaturisce dalla voglia di cambiare le cose dopo mezzo secolo di dittatura, di retorica e di parole d’ordine».

 

Arrestato il fidanzato della figlia minore di Raúl Castro

 

Le autorità cubane hanno arrestato Julio César Díaz Garrandés, fidanzato della figlia minore di Raúl Castro, Nilsa, nel quadro di alcune indagini su episodi di corruzione. Julio César e Nilsa hanno cinquant’anni e da tempo vivono insieme, ma non si sono mai sposati. Julio César si trova agli arresti in una caserma militare, secondo quanto riferisce Juan Juan Almeida, e sarebbe coinvolto in un caso di corruzione tra una ditta spagnola-canadese e il governo cubano. Raúl Castro ha dato vita a una campagna anticorruzione che da tempo sta facendo vittime illustri, ma nel caso di Julio César Díaz Garrandés c’è chi sostiene che faccia parte dei servizi segreti e che i motivi dell’arresto siano altri.

 

L’opinione di Yoani Sánchez su Twitter

 

È morto un transessuale in una stazione di polizia, dopo essere stato aggredito e incarcerato. Dov’è Mariela Castro? Non era questo il paese che rispettava i diritti dei gay?

 

Che assurdità! Deve venire un giornalista straniero per smentire le voci sulla morte di Fidel Castro. A tanto siamo arrivati…

 

Stanno accadendo molte cose ogni giorno che passa. Sarà la dinamica del deterioramento del sistema?

 

Gordiano Lupi


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