Stiamo arrivando al dunque della crisi governativa. E dove andiamo? Mentre le faccende interne al governo si stanno facendo sempre più critiche ecco che l’opposizione, i Democratici, fa saltare fuori dal cilindro il tecnico, l’economista Mario Monti. È così che il centro-sinistra ha trovato la soluzione alla sua impresentabilità elettorale. Si è scelto un uomo come Mario Monti, con una storia tutta economica sulle spalle, per presentarsi alle elezioni prossime - non troppo lontane oramai – e cercare di vincerle. Un partito come il PD che ha sempre cercato di mettere insieme al suo interno il diavolo, gli ex-pci, e l’acquasanta, gli ex-dc, non ha saputo ‘allevare’ in questi anni di crisi alcuna figura politica capace di potersi presentare al Paese e chiedere il voto degli italiani. No, ha dovuto cercare – come ai tempi di Ciampi – un economista per farsi ‘salvatore’ della Patria. Sembra che sia stato questo in sintesi l’‘incarico’ che Romano Prodi avrebbe affidato all’amico Monti per ‘scendere in campo’: «ora tocca te caro Mario!». Questo vuol dire che all’interno del PD non ci sono più uomini, né donne capaci di impersonare il ruolo di alternativa a Berlusconi. Ha dovuto prenderlo da ‘fuori’ come fu scelto proprio lui, Romano Prodi. Povero PD si è voluto auto-annullare e così si è trovato costretto – proprio perché non ha voluto costruirsi una nuova classe dirigente dall’interno delle forze del partito – a cercare un uomo al di fuori delle proprie schiere: perché di fatto Monti è stato scelto per la prima volta da Berlusconi e successivamente è stato ricandidato da Prodi come commissario europeo alla concorrenza. Poiché la situazione del Paese è molto grigia dal punto di vista economico Bersani, su consiglio del ‘grande’ D’Alema, ha inteso mettersi con le spalle al muro e scaricare la responsabilità di un prossimo esecutivo sotto le insegne di un economista che non guarda in faccia a nessuno. Perché la prossima finanziaria del 2012, che dovrà andare in porto entro il 31 dicembre prossimo, sarà anch’essa lacrime e sangue, un po’ come quella di Amato che pesò sugli italiani nella drammatica cifra di ben 90 mila miliardi di lire!! Non finiscono mai le disavventure per la classe media del nostro Paese: caricano lì i costi delle crisi economiche, da destra e di sinistra!
Caro Bersani ma cosa cambia tra te e Berlusconi se poi tutti e due vi rimettete alle volontà delle autorità economiche europee impersonate da personaggi come Tremonti e Monti? Caro Bersani, ma questo bravo Monti l’hai scelto in accordo con i tuoi presunti partiti di coalizione oppure te lo sei scelto da solo con il tuo grande sponsor che è il Massimino, baffo d’aringa? Hai sentito Di Pietro, Vendola? Oppure hai sentito invece Casini, Rutelli e Fini? Ma tu caro Bersani con chi vuoi costruire una coalizione per presentarti alle elezioni ? O pensi invece di presentarti da solo come PD e di vincere le elezioni? Noi cittadini nemmeno attraverso le elucubrazioni mentali dei vari giornalisti riusciamo a sapere cosa stai combinando. Ma è certo che manca una trasparenza nel tuo operato. Perché di fatto manca una organizzazione delle forze di coalizione che fondino insieme un cartello con un programma e insieme scelgano un leader che li possa rappresentare e possa condividere il programma da loro tutti insieme costruito. Ma la scelta che hai fatto tu caro Bersani sa tanto di cose nascoste, di scelte organizzate nei segreti ambiti del partito e non di altro. Perché di fatto la notizia è trapelata e non data ufficialmente. Non è questo il sistema di costruire un’alternativa politica per un Paese in serie difficoltà sociali ed economiche. È ancora e solo un sistema che esisteva nella vecchissima politica della Prima Repubblica quando oggi, quasi fine 2011, siamo già alla Terza. Perché se non nasce la Terza Repubblica non avremo nessun rinnovamento negli organi dirigenziali né nel sistema statale dei partiti e dell’organizzazione del Paese nel suo complesso. Ma Bersani continua a usare ‘metodi d’alemiani’ del decidere da solo e poi gli altri si adeguino. Ma oggi questo non è più compatibile se si vuole una ‘nuova Italia’ e non ripiegata su quella della Prima Repubblica non riformata dalla Seconda nonostante tangentopoli! Se le forze antagoniste a Berlusconi, di destra e di sinistra come di centro, non si decidono a votare una nuova legge elettorale e dopo tutti al voto, allora è inutile andare alle urne! Perché il centro sinistra potrà vincere anche le elezioni, ma di fatto avremmo tutti perso un’altra grande occasione e la scommessa più importante: non aver posto le premesse per poter costruire un nuovo Paese da affidare alle generazioni future.
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