Diario di bordo
Vincenzo Donvito. Dacci oggi il nostro 'lodo Mondadori' quotidiano. Le storie dei 'banali' altri...
10 Luglio 2011
 

È probabile che la vicenda Fininvest/De Benedetti finisca con la sospensione degli effetti della sentenza d'appello in attesa del ricorso e del pronunciamento della Cassazione. Quindi i quasi 600 milioni di euro che la famiglia Berlusconi dovrebbe versare, forse saranno dovuti ma solo quando saranno esauriti i tre gradi che garantiscono l'applicazione della giustizia.

Stendendo un velo pietoso sui metodi che la maggioranza parlamentare ha cercato di utilizzare per evitare l'esborso in fase di attesa di giudizio, il problema in sé esiste e non è di secondo piano. E forse questa è l'occasione per affrontarlo facendo sì che diventi una norma di civiltà giuridica: il soccombente dovrebbe essere tale, anche economicamente, solo quando sono stati esperiti tutti i gradi di giudizio.

 

Pensiamo ai numerosi contenziosi tributari, di 200 come di 200.000 euro, in cui non viene concessa la sospensiva dei pagamenti e, pur in attesa di sentenza, la parte ricorrente è costretta a pagare e, in caso di accoglimento, successivamente rivalersi, con ulteriori aggravi di spese, per riottenere il dovuto.

Pensiamo anche ai 'banali' ricorsi ai giudici di pace per una infrazione al codice della strada, la cui multa base è di 39,00 euro e a cui il cittadino ricorre senza l'ausilio di un legale. Oggi l'iter prevede:

- pagamento del contributo unificato di 37,00 euro (per ricorsi sotto i 1.100 euro, la maggior parte);

- convocazione di una prima udienza in cui il giudice valuta se sospendere gli effetti della sanzione: non pagata dopo 60 giorni dalla notifica, l'importo raddoppia. Il giudice nella maggior parte dei casi mantiene l'importo originario perché valuta che, se la multa fosse stata pagata perchè non raddoppiasse, il ricorso non sarebbe stato possibile... e quindi comprende le ragioni del ricorrente. La presenza del ricorrente è obbligatoria;

- convocazione di una seconda (talvolta anche una terza) udienza per il merito del ricorso, dove il giudice decide. La presenza del ricorrente è obbligatoria.

Da notare che il giudice ha sempre potere di dimezzare o raddoppiare l'importo della multa. Quindi a che serve la prima udienza sulla sospensiva se non a scoraggiare il ricorso, così come il pagamento del contributo unificato che spesso è simile all'importo per cui si fa ricorso.

 

Qui stiamo parlando di decine e centinaia di euro, non di 600 milioni e le cose sono un po' diverse, ma che differenza fa quando la sostanza è questa: perché pagare quando si è ancora innocenti?

Di fatto, la scure del pagamento, e dei costi della giustizia, viene utilizzata per allontanare i cittadini dal farsi rivalere quando credono di aver subito un torto, nonché a metterlo in posizione di debolezza nei confronti dell'altra parte.

Ogni cittadino ha un suo “lodo Mondadori” quotidiano, non solo il capo del nostro Governo. Perché non affrontare la questione complessivamente e, invece, accorgersene solo solo quando c'è l'eccellente emergenza del momento, emergenza che se il capo del Governo ha probabilmente strumenti per rimediarvi, per il 'banale' cittadino vale il contrario.

 

Vincenzo Donvito, presidente Aduc


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