– Quando è stato disposto l'innalzamento dell'età pensionabile delle donne, per equipararla a quella degli uomini, lei è stata tra i pochi esponenti politici dell'opposizione a sostenere la scelta del governo, fortemente contestata anche da diverse leader sindacali donne.
«Di fronte alla sentenza della Corte Europea» risponde Emma Bonino, vicepresidente del Senato «non c'era nulla da fare, anzi avremmo dovuto farlo prima. Lo sapevamo da anni, l'unica alternativa sarebbe stata quella di affrontare multe salatissime. Però io avevo anche detto “facciamo una lotta perché quei fondi tornino alle donne”. Le donne hanno meno accesso al mercato del lavoro per la ragione che di lavori già ne hanno moltissimi: si dice ipocritamente che del welfare se ne occupano le famiglie, in realtà se ne occupano le parti femminili delle famiglie».
– Voi adesso denunciate la “sparizione” dei risparmi derivanti dall'equiparazione. È ancora possibile recuperarli a favore del welfare e delle donne?
«Alla Camera abbiamo presentato un emendamento bipartisan firmato anche da Lella Golfo e Beatrice Lorenzin, che poi abbiamo ripresentato al Senato, con il quale chiedevamo che venisse restaurata l'applicazione della legge, o in alternativa che entro il 30 giugno di quest'anno il governo presentasse un piano dettagliato di utilizzo di questi fondi, che ammontano a quasi quattro miliardi. Alla Camera il nostro emendamento non è neanche stato messo ai voti, al Senato abbiamo perso per quattro voti. Adesso si tratta di rilanciare con il decreto sviluppo».
– E se il governo continuasse a evitare questa richiesta?
«Rimango assolutamente convinta che o ci sarà una mobilitazione, oppure verrà completato quello che è un furto di legalità, perché la legge c'è e non viene applicata».
– Quale potrebbe essere a suo avviso la destinazione migliore di questi quattro miliardi?
«Si potrebbe cominciare dai tradizionali asili nido, visto che in Italia l'accesso è garantito solo a 9 bambini su 100 a fronte di una media europea del 30-40 e in qualche Paese anche del 50%. Si potrebbero finanziare dei voucher per l'assistenza agli anziani, il che tra l'altro aiuterebbe a far emerge il lavoro nero di colf e badanti. In Germania si sono inventati gli asili di caseggiato. Serve solo una volontà politica: poi di proposte se ne possono fare tante, c'è l'imbarazzo della scelta tra le tante iniziative di welfare che già funzionano negli altri Paesi».
r.am.
(da La Repubblica, 19 maggio 2011)