Oblò cubano
I familiari di Soto negano le percosse (parola di Granma)
14 Maggio 2011
 

Intervistati dal giornale sostengono la tesi governativa, ma non parlano con la stampa straniera

Restano dubbie le cause del decesso

 

 

Familiari del dissidente cubano Juan Wilfredo Soto García, morto domenica scorsa, alcuni giorni dopo aver sofferto un arresto circolatorio, hanno dichiarato al quotidiano ufficiale Granma che il loro parente non si è mai lamentato di aver ricevuto percosse, né aveva lividi sul corpo. L'articolo cita anche il parere di un medico legale. Un altro testimone è Jorge Alvarez Cabrera, venditore di fiori nel Parque Vidal di Santa Clara, dove il dissidente era stato arrestato. Cabrera ha detto che conosceva Soto come frequentatore abituale del parco e ha precisato che nessun poliziotto lo ha malmenato.

Il reportage del Granma sostiene con forza la posizione del governo cubano, ma le versioni restano contraddittorie, così come la morte di Soto non ha raggiunto la risonanza internazionale del caso Zapata. La nota blogger Yoani Sánchez ha informato tramite Twitter che giovedì il Parque Vidal brulicava di agenti della Sicurezza di Stato e che Santa Clara ha vissuto momenti di tensione. I familiari di Soto, che non sono collegati alla dissidenza, rifiutano di parlare con la stampa straniera e persino con Guillermo Fariñas (foto), Premio Sacharov 2010 del Parlamento Europeo, per timore di rappresaglie.

Il Granma mostra la fiducia di sempre: «Il caso è evidente. Non è possibile continuare a mentire. Non bastano oltre cinquant'anni di Rivoluzione a far capire che a Cuba nessuno scompare, né viene ucciso o torturato?»

Vorremmo avere le stesse certezze del Granma. Sarebbe tutto più facile.

 

Gordiano Lupi


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