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Lezioni di caccia a scuola: Caso di Rocchetta Vara solo la punta di un iceberg?
03 Maggio 2011
 

Nei giorni scorsi abbiamo depositato un'interrogazione a seguito della decisione del Comune di Rocchetta Vara (Sp) di inserire, tra i progetti di “educazione ambientale” destinati ai bambini in età scolare, anche quello per la promozione dell’attività venatoria. Il progetto non è andato a buon fine anche grazie alla reazione contraria di associazioni ambientaliste e animaliste cui abbiamo prestato ascolto rivolgendo già un'interrogazione ai ministri dell'ambiente e dell'istruzione in merito a quanto in programma.

Da notizie apparse su mezzi di comunicazione locale, nonché su siti di associazioni di cacciatori, si apprende però come siano diverse le amministrazioni locali che stipulano accordi con associazioni di cacciatori per realizzare progetti di “educazione ambientale” nelle scuole, dove viene esaltata la figura del cacciatore come figura addirittura essenziale per l'ambiente.

Considerato che l'educazione al rispetto della natura e degli animali a scuola assume un ruolo importante per la crescita e la formazione didattica e psicologica dei bambini e per il loro rapporto futuro con l'ambiente e con la società, riteniamo che il proliferare di queste iniziative in diversi Comuni della penisola possano rappresentare per i minori in tenera età un inopportuno contatto con una pratica per molti discutibile come la caccia, minori ai quali peraltro quasi sempre non è offerta un'alternativa per l'apprendimento in chiave ambientalista degli stessi argomenti. Per queste ragioni, chiediamo ai ministri dell'Istruzione e dell'Ambiente:

- se sono a conoscenza di questo proliferare di iniziative di vera e propria azione di proselitismo perseguita dalle associazioni di cacciatori tra i bambini delle scuole italiane;

- se non intendano fornire delle linee guida nazionali alle direzioni scolastiche, anche attraverso circolari ministeriali, su quali approcci i bambini devono avere a scuola nel rapportarsi alla conoscenza dell'ambiente e degli animali, favorendo per esempio percorsi formativi come quelli offerti dalle fattorie didattiche, ed escludendo sempre l'esaltazione dell'uccisione degli animali come attività sportiva e ricreativa.

 

Sen. Donatella Poretti, parlamentare Radicali - Partito Democratico

Alessandro Rosasco, membro del Comitato di Radicali Italiani

 

 

Qui il testo integrale dell'interrogazione


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