L'avvocato-blogger Laritza Diversent (Sin Evasion), ha messo in guardia l'opinione pubblica internazionale sul rischio di un'ondata repressiva da parte del governo cubano contro i bogger indipendenti che vivono sull'isola, dopo le recenti aggressioni della stampa ufficiale.
I media statali castristi hanno definito i blogger alternativi come «cibermercenari e ciberterroristi», cosa molto pericolosa viste le leggi vigenti sul territorio nazionale. Laritza Diversent sostiene che l'accusa portata avanti dai mezzi di stampa e di comunicazione radiotelevisiva possa diventare una giustificazione per incarcerare qualsiasi persona che esprima le proprie opinioni su internet.
«Gli aggettivi usati dalla stampa implicano accuse gravi, visto che la legislazione penale cubana regolamenta le attività terroristiche e mercenarie sotto la fattispecie giuridica dei delitti contro la sicurezza dello Stato», ha detto la Diversent.
Le pene per tali reati vanno dai 5 ai 30 anni e certe figure delittuose sono servite in passato per incarcerare dissidenti e persone che esprimevano idee controcorrente.
Il governo non dispone di fatti concreti contro i blogger - colpevoli solo di manifestare opinioni in disaccordo con il potere - e quindi cerca di diffondere menzogne e discredito per stigmatizzare persone scomode.
Gordiano Lupi