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La Famiglia Valtellinese di Roma ricorda il contributo dei patrioti valtellinesi e valchiavennaschi 
In occasione del 150° anniversario dell’unità d’Italia
07 Aprile 2011
 

Sabato 26 marzo 2011, il Professor Gianluigi Garbellini, docente e storico valtellinese di Tirano e autore di numerose pubblicazioni, ha tenuto una conferenza sul tema Risorgimento e Unità d’Italia: il contributo della Valtellina e della Valchiavennapresso la sede della Famiglia Valtellinese di Roma, che con questa iniziativa ha inteso dare risalto alle celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia.

 

L’incontro, seguito con grande interesse da numerosi soci e simpatizzanti, si é svolto nell’ambito del progetto “La Baita della Cultura”. L’affascinante presentazione del Professor Garbellini, accompagnata da diapositive, ha dato modo ai presenti di ripercorrere tappe storiche fondamentali nel percorso verso l’unità del nostro paese. L’orgoglio della comune appartenenza valtellinese si è risvegliato ricordando la partecipazione attiva e spesso eroica dei patrioti valtellinesi e valchiavennaschi alle diverse guerre d’indipendenza, la loro vicinanza agli ideali mazziniani, e gli importanti ruoli politici ricoperti dopo l’unità da personaggi valtellinesi sia localmente che a livello nazionale.

Il Professor Garbellini, dopo una introduzione sulla particolare situazione di Valtellina e Valchiavenna quale “terra di frontiera” confinanti con la Svizzera e prossima la prima ai passi Tonale e Stelvio, da dove gli Austriaci erano pronti in caso di guerra a far calare rinforzi, ha ricordato le principali figure del Risorgimento valtellinese: Maurizio Quadrio (Chiavenna 1800 – Roma 1876), instancabile propugnatore del programma di Mazzini, segretario dei Triumviri della Repubblica Romana; Francesco Dolzino (Chiavenna 1810 – Genova 1855), ardente patriota repubblicano alla testa dei moti di Chiavenna nel 1948; il Conte Ulisse Salis (Tirano 1819 – 1893), promotore della diffusione nelle valli del programma mazziniano e per questo imprigionato prima a Mantova poi a Kufstein, attivo nelle Cinque Giornate di Milano e nella difesa dello Stelvio contro le truppe austriache; Giovanni Visconti Venosta (Milano 1831 – 1906), di famiglia valtellinese, che conobbe Mazzini, Garibaldi e Cavour e, come scrittore, contribuì a diffondere le idee liberali e d'indipendenza e fu Regio Commissario in Valtellina durante i combattimenti del 1859; Emilio Visconti Venosta (Milano 1829 – Roma 1914 - foto), fratello di Giovanni, che, ammiratore in un primo tempo di Mazzini e poi attratto dalla politica del Cavour, fu Commissario Regio nelle forze garibaldine e, raggiunta l'unità, fu per ben sette volte Ministro degli Esteri del nuovo Regno d’Italia; Luigi Torelli (Villa di Tirano 1810 – Tirano 1887), noto per il gesto eroico alle Cinque Giornate di Milano di aver issato il tricolore sul Duomo, che fu Governatore della provincia di Sondrio, Prefetto regio a Bergamo, Palermo, Pisa e Venezia, Ministro dell’Agricoltura, Industria e Commercio nel Governo del Regno d’Italia e Senatore, nonché scrittore di svariati argomenti: dalla politica all'economia, alla storia e alle conquiste tecniche. E ancora sono stati ricordati: Enrico Guicciardi (Ponte in Valtellina 1812 – 1895), combattente nelle Guerre d'Indipendenza, deputato al primo parlamento italiano dopo la proclamazione del Regno d’Italia, Prefetto a Cosenza contro il brigantaggio e Senatore, e Pietro Pedranzini (Bormio 1826 – 1903), Luogotenente della Guardia Nazionale ed eroe della difesa dello Stelvio nel 1866.

A conclusione della conferenza è stato inoltre illustrato il ruolo svolto dopo l’unità d’Italia da altre personalità di rilievo della Valtellina: Luigi Credaro (Sondrio 1860 – Roma 1939), politico, filosofo e accademico, Ministro della Pubblica Istruzione del Regno d’Italia tra il 1910 e il 1914 ed Ezio Vanoni (Morbegno 1903 – Roma 1956), il più conosciuto economista e politico valtellinese, Ministro delle Finanze e del Bilancio in diversi governi De Gasperi, “uomo di grande levatura culturale e morale”.

 

Pina Baroli

p. Famiglia Valtellinese di Roma


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