Diario di bordo
Confindustria Sondrio. Volumi in ripresa, ma contrazione dei margini, per il settore metalmeccanico 
L'assemblea degli imprenditori conferma alla guida Mainetti, De Peverelli e Lapsus
04 Aprile 2011
 

Luci e ombre per il comparto metalmeccanico provinciale. La sezione Metalmeccanici di Confindustria Sondrio (una consistenza di 44 imprese che danno lavoro a quasi 2.000 addetti), riunita in assemblea presso la sede di Via Trieste, ha esaminato gli esiti di una recente indagine congiunturale alla quale hanno dato riscontro 27 aziende associate di varia dimensione.

L’analisi del fatturato ha fatto emergere un 2010 con risultati disomogenei ma dove già si intravede la ripresa incipiente: il 44% delle imprese ha dichiarato ricavi in crescita, il 37% stabili, il 19% in calo. Risalita più netta nel 2011, con le imprese divise a metà fra stabilità e crescita e quasi nessuno che prevede cali di fatturato. I livelli di produzione mostrano un profilo simile a quello dei ricavi, con l’estero che presenta dinamiche analoghe a quelle del mercato nazionale. Nonostante l’incremento dei volumi di produzione, il comparto non è ancora riuscito a recuperare tutto il terreno perduto e tornare ai livelli pre-crisi: il 30% delle aziende, infatti, ritiene che i propri impianti produttivi rimangano tuttora sottoutilizzati.

Il punto più dolente, come già per altri settori, riguarda i margini di profitto, sui quali la metà circa (52%) delle imprese ha rilevato una contrazione nel corso del 2010, a fronte di un 11% soltanto che segnala una crescita. E purtroppo il quadro va peggiorando: il 48% degli operatori prevede ulteriori cali nel 2011. Anche per il comparto metalmeccanico il motivo principale di questa diminuzione dei margini, oltre ad una pressione generalizzata sul ribasso dei prezzi di vendita nel periodo post-crisi, risiede nell’incremento dei costi delle materie prime, rilevato dalla quasi totalità (89%) delle imprese nell’anno 2010.

Alcune aziende, per quanto in minoranza (26% del totale) arrivano a segnalare problemi di reperibilità delle materie prime.

In termini di organici si rileva una situazione di sostanziale stabilità, con il 60-70% delle aziende che mantiene invariata la forza lavoro nel biennio 2010-11. Un piccolo segnale di miglioramento emerge per l’anno in corso: è in crescita, per quanto ancora contenuta, la percentuale di imprese che hanno intenzione di assumere personale. Permangono invece criticità significative sotto il profilo dei pagamenti: 1 azienda su 3 dichiara insoluti in crescita nel 2010, un fenomeno particolarmente accentuato per le realtà attive nella filiera delle costruzioni.

Un quadro in chiaroscuro che si può sintetizzare nel dato sulla fiducia percepita per il 2011: in crescita per il 38% delle imprese, in calo per il 19%, stabile per gli altri. Visioni contrastanti sintomo di una situazione ancora incerta, peraltro mitigata dalla volontà di molti operatori di guardare avanti e continuare ad investire: la metà delle aziende ha infatti comunicato di avere in corso progetti di sviluppo innovativi, specie in area produzione (automazione, lean production) e sviluppo prodotti. Poco confortanti, invece, le risposte relative alle figure professionali maggiormente ricercate: ormai da anni l’industria metalmeccanica locale denuncia difficoltà a reperire operai specializzati (tornitori, fresatori, saldatori), progettisti, capi reparto e responsabili di produzione.

Al termine del prolungato dibattito sulla situazione congiunturale, l’assemblea della sezione Metalmeccanici ha proceduto al rinnovo delle cariche sociali confermando Paolo Mainetti (foto), amministratore delegato della Valtecne Srl, a Presidente della sezione e Raffaele De Peverelli (FIC Spa) e Luigi Lapsus (C.L.A. Srl) come Vice presidenti.

 

Confindustria Sondrio


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