L’ASSOCIAZIONE ITALIANA MAESTRI CATTOLICI DI ASTI
intende esprimere, con il presente comunicato, la profonda indignazione destata dalle parole del nostro premier espresse a riguardo della scuola statale, in occasione del Convegno Cristiano-Riformisti tenutosi a Roma il 26 Febbraio c.a.
L’Associazione Italiana Maestri Cattolici, da Statuto:
è una libera associazione di professionisti della scuola di ogni ordine e grado appartenenti sia alla scuola statale che alla scuola privata;
è indipendente politicamente e non servente e/o servile a qualsivoglia potere e/o schieramento politico;
si ispira ai principi/ valori cristiani e della Costituzione;
opera da 65 anni sul territorio nazionale percorrendo le orme tracciate da uomini illustri che si sono prodigati affinché la scuola fosse un diritto di tutti: da Carlo Carretto a Maria Badaloni, da Don Milani a Gesualdo Nosengo;
porta con sé l’esperienza di numerosissimi insegnanti che con spirito di servizio, competenza professionale, passione e gratuità hanno saputo essere testimoni nel tempo di grandi ricchezze per i nostri figli;
ha contribuito a costruire con il proprio impegno la storia della scuola statale italiana;
si è impegnata in prima linea per garantire modelli organizzativi che andassero incontro alle esigenze delle famiglie e modelli pedagogici che assicurassero la crescita dei ragazzi e delle loro menti;
ha sostenuto da sempre la libertà di scelta educativa delle famiglie;
ha combattuto, con qualsivoglia governo, contro ogni provvedimento che minacciasse un cammino di inclusione e precludesse possibilità ad ognuno.
PUR RITENENDO
che spesso si commette un errore a rincorrere dichiarazioni populiste captatio benevolentiae soprattutto quando esse risultano pronunciate da figure di ormai dubbia credibilità e certa sfacciataggine,
TUTTAVIA
si conviene che un pronunciamento di dissenso in questo frangente
sia una alta forma di responsabilità ed un preciso dovere morale.
Le dichiarazioni, ormai fin troppo note, del premier, il giorno successivo all’evento, di essere stato frainteso e quelle, a difesa, del ministro della Pubblica Istruzione Maria Stella Gelmini, secondo la quale non ci sarebbe stato alcun attacco alla scuola statale e ai suoi insegnanti ma solo una lancia spezzata in difesa della scelta educativa delle famiglie, non convincono quella parte del popolo italiano che fortunatamente ha conservato una propria dignità e libertà di pensiero.
Se l’interesse dell’attuale governo fosse a difesa della libertà di scelta delle famiglie, i provvedimenti dovrebbero garantire alla scuola pubblica i mezzi sufficienti per orari di funzionamento che andassero realmente incontro alle esigenze delle famiglie, prevedendo investimenti in qualità e facendosi carico delle, seppur spesso taciute, ma ben note, situazioni di ingovernabilità di diverse scuole private.
L’Associazione Italiana Maestri Cattolici di Asti ritiene di far propria l’espressione utilizzata da Barbara Calamandrei “trasformare i sudditi in cittadini è miracolo che solo la scuola può compiere, ecco perché Berlusconi attacca la scuola statale” e si aggiunga: ecco perché le scuole statali vengono impoverite… per renderle incapaci di funzionare e perché non diventino “fabbriche di vita” (Don Fasolio, primo assistente AIMC e docente della scuola privata e statale).
SE NON ORA QUANDO…
È lo slogan della mobilitazione che ha visto scendere in piazza a migliaia le donne che hanno voluto, in uno slancio di libertà, rivendicare la propria dignità.
E ALLORA PERCHÉ
“SE NON ORA QUANDO”… ANCHE PER LA SCUOLA?
Grido che dovrebbe nascere dal cuore della scuola pubblica a manifestare il bene che la scuola, o meglio gli insegnanti, sanno volere ai propri e altrui figli, spendendosi in situazioni spesso insostenibili, con un carico di competenza, di umanità e gratuità assolutamente non riconosciuti. Insegnanti che, contrariamente a quanto dichiarato dal nostro premier, sono impegnati ogni giorno a cercare di “promuovere valori di prossimità, solidarietà, cittadinanza, convivenza, inclusione, riscatto morale, bene comune…”
Noi, insegnanti dell’associazione AIMC, a grande maggioranza appartenenti al ruolo della scuola statale, ci sentiamo indignati, offesi, ma ancor più preoccupati e lanciamo un grido a tutti coloro che hanno a cuore il futuro del paese:
“salviamo la scuola, non importa se statale o privata,
che sia garanzia di levatura intellettuale e morale per il paese”.
Facciamo nostra l’esortazione del Cardinal Martini in Conversazioni Notturne a Gerusalemme: «I giovani sono più avanti di noi nel senso della giustizia… consegniamo loro un mondo che non sia rovinato».
Asti, 28 Febbraio 2011
L’AIMC DI ASTI
info@aimcasti.it