Diario di bordo
Vincenzo Donvito. Le imposte pił odiate... il solito canone Rai. Paese reale e Paese legale
20 Gennaio 2011
 

Se qualcuno avesse avuto ancora qualche dubbio su quelle che sono le imposte più odiate dai contribuenti italiani, la conferma arriva dalla ricerca Censis-Commercialisti: il 47,3% del campione della ricerca demoscopica odia il cosiddetto canone Rai!!

Odia!! Una parola pesante che abitualmente è contrapposta ad “Amore” ma, nel settore “gradimento delle imposte”, crediamo che quest'ultima espressione di sentimento difficilmente potrà essere affiancata a qualche emolumento. Le imposte sono malviste da quasi tutti i contribuenti, soprattutto quando se ne percepisce il cattivo uso o non si è informati sul reale uso. Sentimento che porta tutti gli italiani -alzi la mano chi è esente- ad essere evasori fiscali.

Nel caso del canone Rai c'è più di un'aggravante. Una sorta di cupola mafiosa in cui tutti i partiti sono seduti a banchettare, con l'eccezione di Radicali e qualche 'cane sciolto' a destra e sinistra dei cosiddetti schieramenti parlamentari. Poi ci sono gli ipocriti -Leganord soprattutto- che sostengono di fare campagne abolizioniste, ma sono finte e parlano male del canone solo quando la Rai non sta facendo il loro gioco. Eclatante, a più riprese, il premier Silvio Berlusconi che, spalleggiato dai propri media, ha alluso all'opportunità di non pagare questa imposta perché la Rai aveva parlato male di lui. Insomma, un “magna magna” in cui c'è posto per tutti e il contrario di questi tutti.

Poi ci sono le istituzioni non parlamentari, come Corte Costituzionale e varie Autorità di controllo che, con dotte dissertazioni giuridiche, ogni volta che viene loro posto il problema, con una faccia di tolla che non c'è confronto nella storia planetaria, ci dicono: “va bene che si chiami canone o abbonamento anche se è un'imposta, tanto ormai tutti la conoscono con quel nome...”. È come se un giudice -e senza esagerare da parte nostra- condannasse un reo all'ergastolo e poi lo giustiziasse a morte dicendo “tanto ormai tutti sanno che la pena di morte in Itala non è prevista”.

Risultato? Il 47,3% che odia questa tassa? “E chi se ne frega” continua a dire il legislatore, tanto quelli che continuano a votare poi lo fanno comunque per quei partiti che mantengono questo sistema ipocrita.

Finisce qui e tutto come prima? Purtroppo no! I risultati a lunga gettata sono:

- maggiori evasori di questa imposta;

- maggiori spese dello Stato per scovarli;

- maggiore illegalità dello Stato per scovarli: un funzionario medio della Rai addetto alla bisogna è altrettanto mediamente un “birbone” che appone firme false su dichiarazioni di contribuenti che dicono di possedere un apparecchio tv, così come sono altrettanto “birboni” sono i suoi colleghi in ufficio che mandano ingiunzioni di pagamento a chi è “colpevole” di avere una nuova residenza... da cui loro presumono che il televisore non puoi non averlo...;

- maggiore evasione fiscale anche non-Rai: il cattivo esempio non giova al rispetto della legge;

- maggiori spese dello Stato contro l'evasione fiscale in generale;

- maggiore disaffezione dei cittadini verso le istituzioni in generale.

Continuiamo a farci male.....

 

Vincenzo Donvito, presidente Aduc

 

Qui il canale web dell'Aduc per l'abolizione del canone


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