In Bangladesh ho incontrato Onima, a cui il marito ha versato acido da batteria sulla vagina perché lei rifiutava di lavorare come prostituta. Ho incontrato Rupia, una vedova che era stata minacciata dai “cacciatori di terra” perché sapevano che una donna sola sarebbe stata troppo spaventata per contrastarli. E ho incontrato Gonga, che era stata data in moglie a dodici anni, ed era una divorziata a tredici perché il marito pensava che non fosse abbastanza bella.
Sono stata in Bangladesh con Vso (una organizzazione umanitaria, ndt) per saperne di più sulle vite delle donne e delle bambine a cui i diritti sono negati. Il mio viaggio è stato scioccante, e la sofferenza e la discriminazione che queste donne sopportano sono inaccettabili.
So che questo non è piacevole da leggere. Ma questo primo di gennaio è un giorno importante per le vite di queste donne, e per la vita di ogni donna al mondo. L'Agenzia Donne delle Nazioni Unite, l'ente che persegue l'eguaglianza di genere ed il sostegno alle donne, diventa operativa oggi. Io vi sto raccontando le storie di queste donne perché è cruciale che la nuova organizzazione riceva i fondi e l'attenzione di cui ha bisogno per assumere un ruolo guida nel porre fine alla sistematica discriminazione delle donne in tutto il mondo.
La diseguaglianza di genere è profondamente radicata in ogni società. Onima, Rupia e Gonga sono solo tre dei milioni di donne che soffrono sul nostro pianeta ogni giorno per il solo fatto di essere nate femmine. Dovunque le donne subiscono violenze e discriminazioni, dovunque sono scarsamente rappresentate nei processi decisionali politici ed economici. Questo non e' accettabile, e nei termini dello sviluppo non ha senso. Ci sono milioni di donne e ragazze nei paesi in via di sviluppo che potrebbero e dovrebbero giocare un ruolo nel progresso economico dei loro paesi, ma questo non accade.
Durante gli ultimi 52 anni i volontari di Vso, lavorando in tutto il mondo per rafforzare le organizzazioni di base comunitarie, hanno constatato di prima mano che assicurarsi che le donne siano in salute e parte integrante della forza lavoro tiene le famiglie fuori dalla povertà, il che poi si trasforma in crescita economica. La diseguaglianza di genere significa trasmettere la povertà da una generazione all'altra. Nel Bangladesh rurale le famiglie povere che non hanno abbastanza cibo per i loro bambini danno priorità al nutrimento dei maschi, perché questi ultimi dovranno provvedere per i genitori quando costoro invecchieranno. Il risultato è che le bambine sono denutrite. Quando raggiungono i 12 o i 13 anni d'età sono costrette a sposarsi e ad avere figli propri, mettendone al mondo di malati, giacché esse stesse sono in cattive condizioni di salute. E il ciclo continua.
L'Agenzia Donne è stata creata perché le Nazioni Unite hanno mancato rispetto alle donne, frammentando le responsabilità relative ai loro diritti in quattro piccoli enti poco finanziati e poco coordinati. Fino ad oggi, nonostante i numerosi accordi internazionali sull'uguaglianza delle donne, nessuna agenzia delle Nazioni Unite aveva la responsabilità di assicurarsi che i governi mantenessero le loro promesse: perciò il progresso è stato lento e inadeguato. La nuova Agenzia deve essere differente. Ma sarà efficace solo proporzionalmente a quanto potere ha e a quanti fondi riceve.
Nel 2008, la somma dei fondi delle precedenti quattro unità di genere delle Nazioni Unite ammontava a meno dell1% dell'intero budget delle Nazioni Unite, sebbene le donne siano oltre il 70% dei poveri del mondo.
Il finanziamento minimo da ottenere dall'Agenzia Donne delle Nazioni Unite è stato fissato a 500 milioni di dollari, ma noi di Vso siamo preoccupati che la cifra sia ancora insufficiente. Perciò stiamo facendo campagna affinché il budget iniziale sia raddoppiato, e cresca annualmente. Ma l'Agenzia Donne non ha bisogno solo di fondi: le devono essere dati gli strumenti per controllare se i governi e le altre agenzie delle Nazioni Unite stanno lavorando per l'equità di genere. L'Agenzia Donne deve provvedere guida, coordinamento, sostegno tecnico e supervisione a tutto il lavoro delle Nazioni Unite, ed assicurarsi che in ogni programma sia prevista l'eguaglianza fra donne ed uomini.
Naturalmente, ci sono stati anche miglioramenti. In Bangladesh sono stati fatti sforzi enormi per portare le bambine a scuola, ed oggi il tasso di iscrizione è uguale per maschi e femmine nelle scuole elementari e medie; nel 2004, il numero di seggi in Parlamento è stato aumentato da 300 a 345, con 45 seggi riservati alle donne. Ma non è abbastanza, e molto di più deve essere fatto affinché la futura generazione di donne non sperimenti il dolore e l'umiliazione che Onima, Gonga e Rupia hanno sofferto.
L'Agenzia Donne delle Nazioni Unite è l'opportunità per un'intera generazione di operare un cambiamento di cui c'è disperatamente bisogno.
Sarah Turley
(dal Guardian, 1° gennaio 2011)
Traduzione di Maria G. Di Rienzo