Il Noppaw, Nobel Peace Prize for African Women, è una campagna di sensibilizzazione e informazione nata da un’idea di Solidarietà e Cooperazione Cipsi (coordinamento di oltre 40 associazioni di solidarietà e cooperazione internazionale) e di ChiAma l’Africa a dicembre 2008, durante un seminario in Senegal.
La Campagna propone di assegnare il Premio Nobel per la Pace 2011 alle donne africane, dunque non un Nobel a una singola persona o a un’associazione, ma un premio collettivo da attribuire alle donne africane nel loro insieme. Una proposta atipica, che vuole far conoscere il loro protagonismo in tutti gli ambiti della società e privilegiare nei rapporti di cooperazione proprio le donne e le loro organizzazioni.
Perché ogni giorno migliaia di donne africane percorrono le strade del continente alla ricerca della pace e di una vita dignitosa, nonostante le tante difficoltà di una terra in cui è spesso difficile vivere. Molte di loro percorrono fino a 10-20 chilometri per portare l’acqua alla famiglia. Poi vanno, sempre a piedi, al mercato, dove per tutta la giornata vendono quel po’ che hanno, per portare a casa il necessario per nutrire i propri figli. Riproducendo così ogni giorno il miracolo della sopravvivenza.
Portano spesso sulle loro spalle i figli che ancora non camminano. Si prendono cura di loro, a volte anche se non sono loro figli. Perché nell'Africa delle guerre e delle malattie, le donne sanno accogliere, nella propria famiglia, i piccoli rimasti orfani.
Sono tante le donne che lavorano nei campi, in una terra che quasi mai appartiene a loro solo perché donne. E tante sono le piccole imprese organizzate, attraverso il microcredito, in tutti i settori dell'economia: dall'agricoltura, al commercio, alla piccola industria. Sono poi migliaia le organizzazioni di donne impegnate nella politica, nelle problematiche sociali, nella salute, nella costruzione della pace. E sono sempre queste donne che lottano contro le mutilazioni genitali, curano i più piccoli e gli indifesi, si alzano in piedi per difendere i diritti calpestati.
Le donne sono la spina dorsale che sorregge l’Africa. In tutti i settori della vita: dalla cura della casa e dell'infanzia, all'economia, alla politica, all'arte, alla cultura, all'impegno ambientale. Per questo meritano un riconoscimento simbolico, perché in Africa non è pensabile alcun futuro senza la loro partecipazione attiva e responsabile. Senza l’oggi delle donne non ci sarebbe nessun domani per l'Africa.
Per raggiungere questo obiettivo sono necessarie almeno due milioni di firme a sostegno dell’appello da inviare al Comitato che attribuisce il Nobel. È possibile firmare sul sito www.noppaw.org oppure organizzare eventi e banchetti di presentazione della Campagna e raccolta firme nella propria città.
Tante sono le iniziative, i banchetti, le feste promosse in diversi paesi per diffondere questa proposta. Dal 27 al 30 ottobre scorsi si è tenuto a Dakar (Senegal) il Seminario di studio e confronto “Portano sulle spalle i pesi e le speranze dell’Africa”. Durante le giornate sono state messe a fuoco le prossime tappe di questa iniziativa: la presenza al Forum Sociale Mondiale (Dakar, febbraio 2011); l’organizzazione di una carovana che partirà dal Sud Africa per arrivare a Stoccolma, toccando tutti i paesi d’Africa e d’Europa; una carovana di donne che toccherà tutte le regioni del Senegal. È inoltre già previsto un evento internazionale a marzo 2011 a Bruxelles, in occasione della Festa della donna, in cui verranno coinvolti istituzioni internazionali, parlamentari, associazioni. A febbraio 2011 verrà presentato alla Commissione Nobel il dossier di candidatura, che raccoglierà storie di donne relative ai tanti ambiti in cui sono protagoniste attive, economia, ambiente, cultura, formazione e istruzione, il loro ruolo nei processi di trasformazione sociale e nella costruzione della pace.
L’Africa cammina con i piedi delle donne. Donne che portano con coraggio e dignità sulle loro spalle i pesi, i sogni, le lotte e le speranze di un intero continente.
La Campagna “Noppaw” da oggi ha uno spot, gentilmente realizzato e offerto da Ethnos, società di produzione televisiva specializzata nella realizzazione di documentari:
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