Spinus
LEAL Sondrio. Vite a perdere
12 Gennaio 2011
 

Rifletteremo questa volta su due notizie uscite in modo marginale sulla stampa, notizie che riguardano la morte di animali comunque destinati ad un destino atroce.

 

Dieci dicembre, ore 3 del mattino sulla superstrada Siena – Perugia un camion prende fuoco. Nonostante l’intervento immediato dei vigili del fuoco e dei soccorritori il camion brucia e con esso gli animali che trasportava. Circa 800 animali, 700 topi e 80 conigli destinati a vari laboratori del centro Italia (Università di Siena, Firenze, Perugia) ma anche a strutture ospedaliere.

 

Sedici dicembre, ad un posto di blocco sull’autostrada E45 Terni – Ravenna viene fermato un camion che trasporta maiali vivi. Per la precisione 110 maiali che provenivano dalla Germania ed erano destinati ad un allevamento di Perugia. Di questi 10 erano morti, probabilmente di freddo,visto che il riscaldamento era guasto, o di fame visto che cibo non ne avevano. L’acqua in cui avrebbero dovuto abbeverarsi era ghiacciata.

 

Al di là della scarsissima considerazione per la morte di questi esseri senzienti, dovremmo interrogarci su che cosa il nostro modo di vivere abbia portato, su quali conseguenze generi verso altri esseri senzienti. Purtroppo i mass media tradizionali non si occupano di questi fatti, trovano normale che milioni di esseri siano schiavizzati, torturati, trasportati e uccisi.

Questo ogni giorno dell’anno, in ogni ora, in ogni istante. Anche ora mentre state leggendo questo articolo.

Agli animali allevati e uccisi non si riconosce pressoché alcun diritto; ma a noi che siamo solidali con loro ne vengono riconosciuti, almeno teoricamente. Intendiamo esercitare pienamente i nostri diritti, perché sono i nostri, e perché sono i loro: sono gli unici diritti che essi oggi, indirettamente, posseggano.

Quindi siamo noi la loro voce e continueremo a denunciare questi soprusi e violenze che si consumano sotto l’indifferenza di molti.

Anche se gli animali non sono uguali a noi certamente provano dolore quanto noi ed è quella la cosa da sottolineare. Da lì ognuno di noi può iniziare un cambiamento che, in tutte le scelte quotidiane, lo porti a rifiutare quei prodotti che tanto dolore e morte hanno causato ad altri esseri, colpevoli solo di esistere.

 

Per informazioni e adesioni:

michele.mottini@cheapnet.it

 

LEAL Sezione di Sondrio

(per 'l Gazetin, gennaio 2011)

 

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