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Treviso e la Storia della scienza 
Venerd́ 14 gennaio 2011 Quarta assemblea dell’Ateneo di Treviso con Ernesto Brunetta e Quirino Bortolato
12 Gennaio 2011
 

ATENEO DI TREVISO

Presidenza/Segreteria

 

Venerdì 14 gennaio 2011

Quarta assemblea dell'Ateneo di Treviso

con Ernesto Brunetta e Quirino Bortolato

 

TREVISO E LA STORIA DELLA SCIENZA

 

 

Venerdì 14 gennaio 2011 (Palazzo Giacomelli in Treviso, Piazza Garibaldi 13, ore 17) l’Ateneo di Treviso tiene la quarta assemblea del suo 200° anno accademico. Si parlerà di Umanesimo e platonismo nella Firenze del Quattrocento con il professor Ernesto Brunetta. Ci riporta a Treviso e alla sua storia Quirino Bortolato che parlerà su “Scienza di Marca”. Sarà un viaggio alla riscoperta degli scienziati trevigiani.

Sottolineando aspetti particolari della cultura fiorentina del Quattrocento, Ernesto Brunetta ci ricorda che quando l’Apologetica cedette alla Patristica, la filosofia cristiana si trovò di fronte a una scelta: se fosse legittimo utilizzare la filosofia classica. Una volta scelto di poterla utilizzare, s’imbatté nel problema delle figure di riferimento: i più scelsero Platone per la suggestione esercitata dal concetto di anima immortale imprigionata in un corpo, pura materialità. In un suo poema didascalico Giovanni Nesi, che apparteneva al circolo di Marsilio Ficino, inserì Platone tra i padri della Chiesa. Ficino e i Neoplatonici fiorentini definivano infatti la loro filosofia come pia devotio intendendola coma ascesa al cielo.

Quirino Bortolato propone un percorso di riscoperta dei matematici e dei fisici che hanno reso famosa nel mondo la Marca Trevigiana. È noto che la matematica italiana ha introdotto per prima in Europa la matematica posizionale indo-araba, la madre di tutte le matematiche posteriori: nel 1202 Leonardo Fibonacci (noto anche come Leonardo Pisano o Leonardo Bigollo o Bigollone) scrisse il Liber Abaci, proponendosi di diffondere il sistema numerico decimale indo-arabico. La sua eredità fu accolta fra mille difficoltà dagli abacisti e dai maestri d’abaco nel Medioevo, la cui presenza a Treviso è stata ampiamente documentata da Angelo Marchesan (1859-1932) e da Luigi Pesce (1913-2001) nelle loro opere. In fatto di matematica e di scienza in genere, il Veneto e la Marca Trevigiana non sono secondi a nessuno. Basti citare larte de labbacho, la prima aritmetica stampata nel mondo, che è una primizia tutta trevigiana, ed i nomi di Gian Maria Ciassi (1654- 1679) nel Seicento, di Jacopo Francesco Riccati (1676-1754), dei suoi figli Vincenzo (1707-1775) e Giordano (1709-1790), di Giovanni Rizzetti (1675-1751) nel Settecento e di Corrado Gini (1884-1965) e di Giorgio Tomaso Bagni (1958-2009) nel XX secolo.


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