Lisistrata
Lidia Menapace. Lavoro e Libertà
30 Dicembre 2010
 

In un momento di drammatico rischio per la democrazia e di grande involuzione culturale, ho deciso di riprendere a scrivere note e commenti per la lista,* che avevo di fatto sospeso, limitandomi ad inoltrare testi altrui, che mi sembravano e mi sembrano utili. Continuerò anche questo, ma volevo comunicare che sento il bisogno -in più- di uno spazio anche piccolo ma frequente e veloce, mi direte se la cosa vi pare utile o se debbo evitare.

 

Mi occupo questa volta dell'appello “Lavoro e libertà” di recente lanciato da un prestigioso gruppo di intellettuali; e della lotta dei pastori sardi.

La neonata associazione è a sostegno della Fiom e dello sciopero generale e va benissimo, anche se si sarebbe potuto non interrompere l'attenzione subito dopo il 16 ottobre e costituire - come era stato proposto – i “Comitati 16 ottobre”: a quest'ora la struttura sarebbe consolidata e forse larga. Ma anche così va benissimo. 

I nomi dei proponenti sono importanti e rassicuranti, Bertinotti, Cofferati, Ferrara, Garibaldo, Nerozzi, Rodotà, Rossanda, Tortorella, Tronti. Il testo assai forte e deciso, con un solo impressionante buco analitico: quando in forma ovviamente sommaria si elencano i soggetti del “conflitto sociale” così li narrano: «Quello tra capitale e lavoro, i movimenti della società civile su questioni riguardanti i beni comuni e il pubblico interesse». E il movimento delle donne? e i diritti di rappresentanza femminile? e la democrazia di genere? e la vendetta del patriarcato? Ahimè! non saranno anche loro di quelli che aspettano il “secondo tempo”! che, come è noto, non arriva mai. Peccato! Eppure senza la presenza specifica delle donne non è possibile resistere e meno che mai farcela, intanto perché siamo una larga maggioranza della popolazione e dell'elettorato. Inoltre se la scuola ridiventa selettiva, e il lavoro sempre più gravato di vincoli e fatiche e lo stato sociale e i servizi cancellati, le donne per fare il doppio lavoro restano ai margini e non possono esercitare nessun diritto sociale né partecipare alla vita politica, rioccuperanno il privato: la privatizzazione delle donne non è meno pericolosa di qualsiasi altra, essendo in più molto ingiusta avvilente ecc. Eppure l'economia della riproduzione è importante. Ma forse la comprendono tra i beni comuni? sarebbe gradito un cenno.

 

E veniamo ai pastori. Li fa vedere quasi solo la rete 3 e impressionano per la forza determinazione civiltà politica sdegno offesa. La notizia racconta che sbarcati nel porto di Civitavecchia con l'intenzione di andare a Roma al ministero delle politiche agricole sono stati subito fermati strattonati caricati e respinti, non hanno nemmeno potuto salire sui treni. Tale barbara reazione sarebbe motivata col dire che la manifestazione non era “autorizzata”. Manifestare è un diritto fondamentale e non ha bisogno di “autorizzazione” alcuna. Si deve solo dare “avviso” alla Questura, in modo che il percorso sia a conoscenza della cittadinanza e la polizia possa stare a guardia del percorso per evitare provocazioni ecc. L'andazzo di colpire i diritti democratici sta diventando davvero insopportabile.

 

Lidia Menapace

 

* Il riferimento è alla lista lidiamenapace.


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