E così per non prendersela con chi dovevano prendersela, cioè governo e maggioranza, gli studenti se la sono presa con i cittadini. I “fantasiosi” studenti hanno manifestato sulla tangenziale romana, una arteria fondamentale che collega vari quartieri della capitale. Conseguenza: traffico in tilt in tutta l'area.
Siamo alle solite. Se si vuole visibilità occorre creare disagio, così fanno coloro che occupano i binari, le autostrade e gli aeroporti. Basta prendere il cittadino per il collo e si ha ascolto dalle cariche istituzionali. Certo, non ci sono stati atti di violenza che sono atti delinquenziali e come tali vanno perseguiti. Però qualche consiglio “fantasioso” vorremmo darlo. Perché non manifestare in fila indiana, sui marciapiedi? In tal modo si potrebbero “circondare” le sedi istituzionali, distribuendo volantini ai passanti e commercianti che spieghino le proprie ragioni e, magari, ottenerne il consenso. Se si vuole andare più in là con la fantasia, la fila indiana potrebbe sedersi a terra, passare la notte con candele accese, intonare cori e canzoni. Il tutto senza dover mandare in bestia il cittadino che rimane bloccato nel traffico per tre o quattro ore. Troppo impegnativo? È la differenza che c'è tra il mormorio e la protesta.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc