Dice Raúl Castro: “O rettifichiamo o sarà la fine”. Credo che sia troppo tardi per scegliere la prima opzione…
Mamma mia, che discorso ha fatto Raúl Castro! Tanta stoffa da tagliare, ma l’opinione cubana non è autorizzata a usare le forbici.
Ricordate la metafora della vecchia casa sul punto di crollare? Ho il presentimento che abbiano tolto il perno che la farà cadere.
Mio figlio suona la chitarra nella stanza accanto, un giorno la sua generazione ci chiederà spiegazioni. I miei genitori sono stati la generazione della frustrazione, la nostra è quella del cinismo, mio figlio sembra far parte - per il momento - della generazione dell’indifferenza.
Nel 2011 dobbiamo consolidare la voce cittadina. Non aspettiamo che ci permettano di parlare, prendiamoci la parola.
Raúl Castro dice che questa è la Rivoluzione dei giovani, ma è proprio tra i giovani che vedo maggior anticonformismo e più desiderio di cambiamento.
Sono i giovani che nutrono in maniera maggiore l’emigrazione, la prostituzione e i suicidi.
Dovevamo costruire l’uomo nuovo e siamo appena riusciti a tirar fuori un uomo buono.
Dal Twitter di Yoani, 21-22 dicembre 2010
Traduzione di Gordiano Lupi