Il videogioco Call of Duty: Black Ops, messo in vendita martedì negli Stati Uniti, non è piaciuto al governo cubano. La stampa ufficiale e i blogger governativi dell’isola, mercoledì hanno reagito con indignazione dopo il suo lancio sul mercato, perché tra le opzioni previste dal gioco c’è quella di poter uccidere Fidel Castro.
«Gli Stati Uniti non sono riusciti a eliminare Castro nella realtà e adesso cercano di farlo virtualmente», scrive il portale Cubadebate, dove Castro abitualmente pubblica le sue Riflessioni.
Il gioco comincia nella Cuba della Guerra Fredda. I russi sono i nemici e la prima missione è assassinare il loro alleato: Castro.
“Pronto per fare la storia?”, chiede uno dei personaggi al giocatore, proprio prima di entrare in una stanza dove si vede un giovane Fidel Castro, vestito di verde oliva. Castro utilizza una donna con un camice bianco come scudo umano. Il giocatore può sparare, l’azione subisce un rallentamento, si vede una palla dorata colpire il torace del leader maximo e fuoriuscire il sangue.
Secondo Cubadebate la logica del gioco è doppiamente perversa perché «glorifica gli attentati pianificati in maniera illegale dal governo degli Stati Uniti contro il capo di Stato cubano e stimola comportamenti negativi di bambini e adolescenti nordamericani, principali consumatori di questi giochi virtuali».
Il videogioco ha scatenato un vero e proprio dibattito politico.
L’impresa californiana Activision Blizzard Inc., creatrice dell’intrattenimento virtuale, non ha voluto rispondere alle accuse e non ha spiegato come mai la scelta del personaggio da uccidere sia caduta proprio su Castro.
I ragazzi statunitensi sembrano entusiasti del gioco, affermano che dover uccidere un vero dittatore rende tutto più realistico. In ogni caso, pochi minuti dopo che il giocatore ha eliminato il leader comunista, Castro torna alla ribalta e spiega che non è stato lui a morire, ma un suo sosia. Il dittatore consegna il giocatore ai russi e la guerra continua. Tutto ciò è motivo di grande delusione per molti cubani che hanno comprato il videogioco solo per togliersi una soddisfazione negata dalla vita reale…
Gordiano Lupi