È dal 2006 che abbiamo presentato una proposta di radicale riforma della Rai, e cioè la sua completa privatizzazione con contestuale assegnazione del servizio pubblico e del canone mediante gare di appalto per un periodo di tempo limitato, sul modello di Radio radicale.
Sarebbe tempo che questa proposta, a mio avviso la sola che possa far uscire i partiti dalla Rai, e restituirle una sua forza economica, venisse fatta conoscere alla pubblica opinione e discussa anche nelle aule parlamentari, anziché censurata come ogni proposta radicale.
L’alternativa a ciò è quello che vediamo: una Rai in crisi sempre più profonda, anche di identità e di riconoscibilità, mentre la politica annaspa in dibattiti tra misure disciplinari e populismi dei martiri di una libertà di informazione che, purtroppo, non esiste nel nostro Paese.
Marco Beltrandi, deputato radicale
componente della Commissione di Vigilanza sulla Rai
(da Notizie radicali, 22 ottobre 2010)