Il conferimento del premio Nobel per la Medicina a Robert Edwards, padre della fecondazione in vitro dovrebbe far riflettere i moralisti e bigotti interpreti del bene e del male da imporre agli altri per legge.
L'alto valore scientifico del suo lavoro che rende possibile il trattamento dei problemi della sterilità ha nei fatti ampliato la libertà di scelta delle persone in materia riproduttiva.
I sostenitori della legge 40, la norma che invece pone una serie di ostacoli alla possibilità offerta dalla scienza e dalla medicina, dovrebbero iniziare a riflettere per superarla nell'ottica di avere una legge che regoli e non vieti, una legge che sia usata dai cittadini e non contro di loro nell'ottica di imporre visioni ideologiche.
Donatella Poretti