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Lorenzo Della Fonte. Per la prima volta in Italia la Tokyo Kosei Wind Orchestra 
La più celebre Orchestra di Fiati del mondo in concerto a Torino, Vicenza, Pordenone. Invitata dall’Orchestra di Fiati della Valtellina, con il sostegno del Gruppo Credito Valtellinese
16 Settembre 2010
 

Nell'ambito del Tour Europeo per il suo 50° anniversario la Tokyo Kosei Wind Orchestra sarà in Italia, per la prima volta, dal 21 al 24 settembre prossimi. Il Tour Italiano toccherà le città di Collegno (TO), Torino, Vicenza e Pordenone. A Collegno, la TKWO terrà una Masterclass di Direzione e Masterclass Strumentali. Seguiranno poi i tre concerti all'Auditorium Giovanni Agnelli Lingotto di Torino (nell’ambito del prestigioso “Festival MiTo”, il 22), al Teatro Comunale Città di Vicenza (23) e al Teatro Comunale “G. Verdi” di Pordenone (24).

Il Tour Europeo proseguirà in Svizzera, Germania e Turchia.

 

La musica per banda, o per orchestra di fiati (i due termini sono sinonimi), proprio come il jazz è un’espressione rilevante e tipica del Novecento, ed in particolare della cultura anglo-americana, anche se in questo caso le influenze europee sono state, per cause relative al linguaggio musicale utilizzato, molto maggiori È, in effetti, un medium artistico-culturale in più, libero di avere una storia peculiare ed interessante.

Ci si è spesso interrogati sulle lontane origini della banda, per alcuni le marce militari, per altri l’Harmoniemusik settecentesca, ma ciò che conta di più è quanto successe dal 1909, quando Gustav Holst decise di scrivere un pezzo che avesse, come organico strumentale, quello della banda, cioè scegliendo liberamente l’organico in funzione della musica che aveva in mente, così come si compone per quartetto d’archi piuttosto che per orchestra o coro.

Oggi i compositori, soprattutto americani (Corigliano, Daugherty, per non citarne che due tra i più noti) si stanno accorgendo che la banda costituisce un’alternativa di organico assai valida, come del resto avevano già notato autori del calibro di Grainger e Hindemith. L’orchestra di fiati sembra essere l’unica a realizzare la completa accettazione del repertorio contemporaneo da parte del grande pubblico, da una parte a causa della sorprendente ed inesauribile tavolozza di colori a disposizione, dall’altra grazie alla lunga e ben salda unione tra questo ensemble e il “territorio”, per dirla con un termine di moda. È noto, infatti, che le scuole di musica delle bande sopperiscono a carenze educative anche nei centri più piccoli.

Negli Stati Uniti d’America, dopo la Seconda Guerra Mondiale, le scuole di ogni ordine e grado (dalle primarie all’università) si sono dotate di bande, vedendo in questo complesso strumentale un’ottima occasione didattica e sociale. Oggi le orchestre di fiati dei Colleges hanno un livello musicale straordinario, i compositori ne sono ben coscienti e continuano a scrivere per esse nuova e ottima musica, quantitativamente molto più eseguita delle “prime” per orchestra sinfonica.

Tra i Paesi che più hanno imitato l’organizzazione musicale scolastica statunitense vi è il Giappone, chiuso a ogni influenza esterna fino al 1853, quando gli americani, con l’ammiraglio Perry, v’iniziarono delle spedizioni che avviarono la modernizzazione del Paese. Perry portò con sé una piccola banda, che eseguì la prima musica euro-americana che fosse possibile ascoltare sul suolo nipponico. La prima banda militare giapponese, quella della Marina, fu quindi fondata nel 1869 a Yokohama, e diretta dall’inglese John William Fenton. Dal 1900 la musica fu dichiarata disciplina obbligatoria in tutti gli ordini di scuole, e nel 1912 fu costituita la prima banda scolastica a Kyoto.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale le attività musicali ripresero lentamente a rinascere, ancora sotto la diretta influenza degli americani: una vasta attività di scambi fu intrapresa tra le scuole giapponesi e quelle statunitensi, dando il via ad una stagione di fioritura di bande scolastiche di tutti i gradi, bande militari, bande professionali civili, che sarebbe culminata nel 1984 con la nomina di Frederick Fennell (1914-2004, di Cleveland, probabilmente il più grande direttore per fiati di tutti i tempi), a direttore principale della Tokyo Kosei Wind Orchestra. La direzione di Fennell diede una svolta fondamentale a tutto il movimento nazionale giapponese, ed ottenne anche un successo internazionale, grazie alla combinazione tra disciplina giapponese e creatività americana.

Oggi in Giappone vi sono 4.000 bande di scuole elementari, 2.000 di scuole medie, 2.700 di scuole superiori, 130 di Università. Diversi video su YouTube dimostrano al mondo la talvolta scioccante abilità tecnica di questi complessi. La musica eseguita fino agli anni Cinquanta comprendeva trascrizioni classiche o brani originali inglesi ed americani. Dagli anni Sessanta-Settanta una nuova generazione di compositori locali ha iniziato a farsi strada: eccellenti musicisti, sono riusciti a miscelare i suoni della cultura asiatica con la musica (e la concezione armonica) occidentale, dando luogo ad interessanti brani dal sapore particolare, con largo uso delle percussioni etniche.

La Tokyo Kosei Wind Orchestra (TKWO) è stata fondata nel 1960 sotto l’egida dell’organizzazione buddista giapponese Rissho Kosei-kai. Conosciuta in origine come Tokyo Kosei Symphonic Band, è stata rinominata nel 1973 per riflettere la crescente professionalità e l’elevato standard dell’attività.

Direttori principali sono stati Yasuhiko Shiozawa, Masato Usuki, Tetsusaburo Hirai e altri rinomati musicisti giapponesi. Nel 1984 il maestro statunitense Frederick Fennell (1914-2004) è stato nominato direttore principale, ed in seguito direttore emerito dal 1996 fino alla sua morte nel 2004. Il maestro Douglas Bostock è stato nominato direttore principale nel 2000 e ha guidato l’orchestra fino al 2006. Da allora detiene il posto di principale direttore ospite. Dal 2010 Paul Meyer è divenuto direttore principale.

Le varie attività della TKWO in Giappone (più di 100 eventi ogni anno) comprendono una stagione regolare di concerti a Tokyo, tournée regionali, concerti benefici, concerti didattici per le scuole del Paese, seminari e masterclass nonché sessioni di registrazione.

La TKWO ha realizzato più di 300 CD. In anni recenti le sue apparizioni in televisione (programmi e pubblicità) hanno attirato l’attenzione del grande pubblico. La TKWO ha anche dato concerti al Kosei Hospital.

La TKWO è oggi internazionalmente riconosciuta come una delle migliori orchestre di fiati al mondo, specialmente dopo il grande successo della tournée europea del 1989. È stata invitata a partecipare a molti festival musicali in tutto il mondo e ha continuato a promuovere la composizione di nuove opere per orchestra di fiati.

La TKWO ha organizzato il suo primo concorso internazionale di composizione nel 2006, nella speranza di sviluppare e coltivare la nuova musica per fiati del 21° secolo. L’evento è stato un grande successo, e più di ottanta compositori da tutto il mondo hanno partecipato. Le opere vincitrici sono state eseguite con grande successo: la TKWO ha accresciuto le aspettative di tutto il mondo per il continuo sviluppo e la popolarità della musica per fiati.

 

Lorenzo Della Fonte

 

 

 

Torino, 22 settembre 2010

Direttore: Douglas Bostock, Solista: Nobuya Sugawa (Saxofono)

 

Edward Gregson (n. 1945), Festivo

Darius Milhaud (1892-1974), Suite Française, Op. 248ª / 1. Normandie / 2. Bretagne / 3. Ile de France / 4. Alsace – Lorraine / 5. Provence

Alfred Reed (1921-2005), “Awakening” da Three Revelations of the Lotus Sutra

Piet Swerts (n. 1960), Dance of Uzume– Concertino per Saxofono e Orchestra di Fiati
Nobuya Sugawa, saxofono

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Alfred Reed (1921-2005), Armenian Dances, parte 1ª

Kiyoshige Koyama (1914-2009), Kobiki-Uta (Canzone del Taglialegna) / 1. Tema / 2. Bon Odori (Danza dell’Estate) / 3. Asa no Uta (Canzone del Mattino) / 4. Finale

Philip Sparke (n. 1951), Music of the Spheres, / 1. t = 0 – Big Bang / 2. The lonely planet / 3. Asteroids and shooting stars / 4. The unknown

 

 

Vicenza, 23 settembre 2010

Direttore: Douglas Bostock, Solista: Antonio Piricone (Piano)

 

Edward Gregson (n. 1945), Festivo

Gustav Holst (1874-1934), Second Suite in F, Op. 28 n. 2 / 1. March / 2. Song without words / 3. Song of the Blacksmith / 4. Fantasia on the “Dargason”

Piet Swerts (n. 1960), Wings– Concerto for Piano and Wind Orchestra / 1. Wings / 2. Romance / 3. Toccata
Antonio Piricone, pianoforte

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Isao Matsushita (n. 1951), Suite dal Balletto “Ama-no Iwato” prima esecuzione europea / . The violent Susano / 2. Sticks Dance / 3. Mochi-making by rabbits / 4. Rooster with a long tail / 5. The Lives of Two Ladies: Ama-no-Uzume and Okame / 6. Time for Prayers

Jonathan Newman (n. 1972), Moon by Night

Aram Khachaturian (1903-1978), Suite da “Gayaneh” (arr. Takuzo Inagaki) / 1. Danza delle Spade / 2. Lullaby / 3. Danza delle fanciulle in fiore / 4. Adagio di Gayaneh / 5. Lezghinka

 

 

Pordenone, 24settembre 2010

Direttore: Douglas Bostock, Solista: Nobuya Sugawa (Saxofono)

 

Camille Saint-Saëns (1835-1921), Orient et Occident, Gran Marcia, Op. 25

Darius Milhaud (1892-1974), Suite Française, Op. 248ª / 1. Normandie / 2. Bretagne / 3. Ile de France / 4. Alsace – Lorraine / 5. Provence

Philip Sparke (n. 1951), Orient Express

Piet Swerts (n. 1960), Dance of Uzume– Concertino per Saxofono e Orchestra di Fiati(n. 1960)
Nobuya Sugawa, saxofono

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Vaclav Nelhybel (1919-1996), Symphonic Movement

Giacomo Puccini (1858-1924), Selezione da “Turandot” (arr. Toshio Mashima)

Toshio Mashima (n. 1942), Les trois notes du Japon / 1. La Danse des Grues / 2. La Rivière Enneeigée / 3. La Fête du Feu


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Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - R.O.C. N. 7205 I. 5510 - ISSN 1124-1276