Pianeta jazz e satelliti
Brass Bang illumina Ambria Jazz
01 Agosto 2010
 

Era evidente fin dalla lettura del programma che la rassegna valtellinese aveva due punte di qualità, invidiate da moltissimi altri festival: il duo Paolo Angeli/Hamid Drake ed il Brass Bang. Dopo la grande delusione del mancato arrivo del duo, probabilmente riproposto nel prossimo settembre, tutte le aspettative si sono ovviamente concentrate sul quartetto di fiati e le attese sono state ampiamente ripagate da un concerto vibrante, lucido e spettacolare.

Inizio fiammeggiante con “Zero”, bellissima composizione di Lester Bowie al quale viene dedicato il concerto dall'intervento di Paolo Fresu. A differenza della Brass Fantasy del trombettista chicagoano però la musica del Brass Bang ha meno forza dirompente e più fonti ispirative rispetto alla sola musica afro-americana. Certamente è forte la matrice colta europea (“Fuga” di Fresu ha un andamento bachiano), ci sono anche riusciti recuperi di musica popolare (“Non Posso Riposare”, antica e dolcissima melodia sarda), ed un uso considerevole delle risorse che offre l'elettronica, senza considerare l'utilizzo disinvolto e coinvolgente della canzone (“Guarda che Luna” proposto come bis e “Moon River”).

Ad una formidabile perizia tecnica, debordante nel caso di Marcus Rojas e Gianluca Petrella, ha fatto da contraltare una attenzione particolare all'ascolto reciproco, una finissima cesellatura delle parti ed un complessivo ed ammirevole equilibrio di gruppo. Nessuna voce ha prevaricato le altre, tutte hanno contribuito ad un progetto sapido e intelligente, divertente e divertito.

Grande partecipazione di pubblico e giusta incoronazione per Giovanni Busetto, anima di “Ambria Jazz”.

 

Roberto Dell'Ava


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