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Poesie d'estate/ Giovanni De Simone
13 Luglio 2010
 

L’ALBA FURIOSA

 

l’alba furiosa

strappa il lenzuolo della notte

dà voce e colori alla natura

e si allontana rincorrendo un gatto

nelle strade solitarie

 

il sole stiracchiandosi

esce da dietro i monti

un tuffo nell’azzurro

un altro nelle nubi

prima della solita menata

 

bau bau

un cane

stanco di rincorrere il gatto

morde il culo del tempo

 

 

S. ALESSANDRO

 

il sole d’agosto cuoce le pietre

passi lenti e solitari

salgono al tuo fresco abbraccio

e giurano fede eterna

un attimo per una carezza

l’occhio si alza oltre le mura –

e il cammino riprende

tutto è più raccolto

più vicino

vibra nell’aria

l’onda antica che ti volge

e spiana beata

la luce del tuo sorriso

il mio cuore è qui

è una campana serena

che lancia il suo grido d’amore

sciogli in lui la tua parola

Signore

 

 

VIA S. ALESSANDRO

 

il sole d’agosto

taglia la polvere

della strada acciottolata

e dona riflessi cangianti

alle cicatrici delle pietre

dei vetusti e forti muri

carezzati da liberi maltatori

dalle loro crepe

il canto monotono delle cicali

quale respiro

di dormiente terra solatia –

si sparge tra pianta e pianta

e il verde diffuso

che declina dietro le case.

 

 

CANICOLA

 

lucifero porta il giorno

il calore lo avvolge

e rende difficile

il respiro delle ore

 

l'orologio di S. Alessandro

batte le quattordici

non si muove una foglia

l'aria è ferma

la mente vuota

 

il sudore scorre lungo il corpo

e pizzica forte

ma più forte

è la stanchezza

 

Giovanni De Simone


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