Era dunque tratto da Follia, il nostro terzo incontro letterario: Edgar e Stella e il loro amore tormentato e infelice, come da copione gotico tanto caro a Mac Grath.
Il binomio indagato dallo scrittore inglese è quello della passione e della pazzia. Il titolo mette subito in chiaro l'argomento in cui il lettore si muoverà: la storia d'amore fra una donna infelicemente sposata col direttore di un ospedale psichiatrico ed un paziente dal passato turbolento. Naturalmente si respira aria di tragedia... Lancelot con estemporanea rapidità ha indovinato, infilando anche una simpatica vena ironica. (al riguardo si veda il commento).
Ma ora, nessuna tregua. Ecco a voi il
4° Incontro letterario:
« – Mi esamina, signorina X. Mi giudica bello? –
– No, signore –
– Ah! Parola d'onore, lei ha qualcosa di originale. Ha l'aria di una santerella; calma, seria, semplice, quando siede con le mani intrecciate e gli occhi abbassati sul tappeto (eccetto, di tanto in tanto, quando scrutano la mia faccia, come per esempio un momento fa), e quando le si fa una domanda o un'osservazione a cui è obbligata a rispondere, lancia una risposta che, se non ferisce, è almeno brusca. Che cosa vuol dire? –
– Signore, sono stata troppo schietta. Mi scusi. Avrei dovuto rispondere che non è facile dare una risposta immediata a una domanda che riguarda l'aspetto fisico, e che i gusti differiscono moltissimo, e che la bellezza non ha grande importanza o qualcosa del genere –
– Non avrebbe dovuto rispondere così... La bellezza non ha grande importanza! E in tal modo, col pretesto di addolcire l'offesa precedente, e farmi contento e tranquillo, mi affonda un pugnale traditore nel cuore! (...) Ha l'aria molto imbarazzata, signorina X, e benché lei non sia graziosa più di quello che io sia bello, quell'aria imbarazzata le sta bene. Inoltre serve a farle distogliere quegli occhi scrutatori dalla mia fisionomia, e occuparli coi fiori di lana del tappeto. Mia giovane signorina, questa sera mi sento socievole e comunicativo – »
E ciao ciao da Frances