Lo scaffale di Tellus
Heloneida Studart. La libertà è un passero blu  
La Giornata del Gemellaggio (Sondrio - São Mateus) arriva in Biblioteca ...e in Libreria! Ghiotta occasione per una scorpacciata di letteratura brasiliana
23 Maggio 2010
 

 

Lunedì 24 maggio è in programma, alle ore 17 presso la Biblioteca civica "Pio Rajna" di Sondrio, la presentazione del romanzo La libertà è un passero blu della scrittrice brasiliana Heloneida Studart. Intervengono, per l’Associazione A Dança da Vida, il presidente Francesco Racchetti e, per il Comune di Sondrio, l’assessore alle politiche giovanili e sociali Carlo Ruina.

 

 

L'associazione A Dança da Vida è impegnata a promuovere la conoscenza reciproca, lo scambio di esperienze e l'attuazione di progetti di solidarietà nei confronti della parte più povera ed emarginata della popolazione. Gli interventi più significativi vertono sulla formazione e sull'istruzione. Il progetto “Ricostruire la vita” mira al recupero ed all'inclusione dei bambini e delle bambine di strada. Contemporaneamente è stato avviato un programma di Borse di studio che sta consentendo a 11 giovani delle favelas di completare la loro formazione all’università e in corsi di formazione professionale.

 

 

In occasione della “Giornata del Gemellaggio”, la vetrina di “VoltaPagina” si è tinta di verde-oro, con alcune proposte di lettura per conoscere meglio questo grande Paese, che offre, per numero di opere pubblicate, la metà della produzione letteraria di tutta l'America latina.

Ecco alcuni titoli scelti per voi, senza dimenticare qualche suggerimento per i ragazzi.


Yasmina Traboulsi, Bahia. I figli della Piazza (Il Leone Verde, 2010). Salvador, stato di Bahia. Nella grande piazza si muovono personaggi umili, generosi e misteriosi, affratellati da un'emarginazione che concede almeno un luogo dell'incontro e dello scontro, che riconosce loro un'identità, una storia. Molti in seguito fuggiranno verso le città più ricche del Nordeste, ma per trovare l'angoscia delle favelas, altre miserie, altra malavita, altre sventure, lontani dalla povera comunità in cui era possibile il dialogo. Sempre, nella disperazione e di fronte alla morte, persiste una tenace volontà di sopravvivenza, un disperato aggrapparsi a qualunque possibilità di resistere. Non mancano il gioco e la speranza, e sogni realizzati attraversando mille prove, come nella “favola” di Ivone, che tuttavia si realizza sulla disperata autodistruzione della sua prediletta diva televisiva. In quattro capitoli sono narrati la dispersione e il ritorno: Salvador, Rio de Janeiro, São Paulo, Salvador. Molti si ritroveranno, nella presenza o nel ricordo, vivi e morti, nella grande piazza della capitale di Bahia, umanità dolente che conosce la violenza, ma anche la pietà e la fratellanza.

 

Paulo Coelho, Il vincitore è solo (Bompiani, 2009). La vicenda è ambientata nella cornice scintillante di Cannes e della Costa Azzurra. Protagonisti del romanzo sono un uomo di nome Igor Malev e la sua ossessione per la moglie Eva. Quest'ultima ha lasciato Igor per uno stilista di grido: da qui la sua decisione di riconquistarla a tutti i costi, distruggendo tutto ciò che si frappone tra lui e la sua Idea. Coelho mette questa volta in scena, con un radicale cambio di stile e tematiche, una lotta di rara violenza della durata di 24 ore: un uomo contro sé stesso e contro la deriva di una società cinica ed edonistica, incapace di proporre dei valori che non siano il denaro e il successo mondano.

 

Daniel Galera, Sogni all'alba del ciclista urbano (Mondadori, 2009). Hermano, dieci anni, è una cosa sola con la sua bicicletta. In sella alla sua Caloi Cross percorre infatti a tutta velocità e con totale sprezzo del pericolo le chiassose e imprevedibili strade di Porto Alegre. Salti, derapate, acrobazie sono per lui l'eroico contraltare di tagli, bernoccoli e, a volte sì, anche qualche lacrima. La sua infanzia tenera e feroce, che a lui sembra non dover finire mai, sfocia naturalmente in un'irrequieta adolescenza, ma in realtà troverà la sua vera conclusione in modi che nessuno, a cominciare da lui, avrebbe mai saputo prevedere. In una zona residenziale della stessa città, intanto, un giovane e affermato chirurgo plastico si prepara a intraprendere un viaggio in automobile alla volta di una vetta vergine che ha deciso di scalare contro il parere di tutti, compresa la moglie. Dietro la sua decisione vi sono motivi e pensieri mai condivisi con nessuno, neppure con lei, e destinati forse a rimanere inconfessabili persino a se stesso. Nel racconto di un'infanzia che non vuole spegnersi e di una maturità lanciata contro domande troppo grandi, Daniel Galera offre al lettore una riflessione lieve e insieme inesorabile sul diventare uomini. E il tempo e il luogo in cui finalmente si incroceranno l'innocenza sfrenata di Hermano e la silenziosa ostinazione del chirurgo diventano la materia nuova e avvincente di un romanzo scintillante, vero caso editoriale in patria, che illumina un mondo rutilante e inaspettato, giovane e carico di attese come il Brasile contemporaneo.

 

Aluísio Azevedo, Casa de Pensão (Avagliano, 2009). Scritto nel 1882, è da annoverare fra i capolavori della letteratura brasiliana. Romanzo di ambiente e al tempo stesso di sottilissima indagine psicologica, offre un magistrale spaccato della vita quotidiana di un paese ancora tutto da conoscere – almeno per noi, lettori europei – dove padroni e schiavi (in Brasile la schiavitù è stata abolita circa un secolo fa, ma di fatto è durata fino a quasi tutta la prima metà del secolo scorso) convivono secondo un codice che mischia odio e complicità, superstizione e ipocrisia. Un paese dove il problema della “pelle nera”, simbolo erotico e al tempo stesso marchio d’infamia, domina ossessivamente la società come un demone impossibile da esorcizzare.

 

Heloneida Studart, Francobollo d'addio (Marcos y Marcos, 2009). Mariana piange ancora il suo unico vero amore: Vasco. Un ventenne gettato in mare da un aereo, dopo orrende torture, perché difendeva un sogno. E nei diari che le ha lasciato sua zia, Mariana trova un’inquietante conferma: per una donna, in Brasile, l’amore non può essere una libera scelta. Trionfasse pure il socialismo, per le donne la libertà non ci sarà ancora per molto tempo. In quei diari c’è la storia della sua famiglia, i Nogueira Alencar. Ci sono donne che tentano di sfuggire alle tenaglie di tradizioni bigotte, doveri assurdi, mariti codardi; donne che osano cercare l’amore e finiscono segregate in convento. Era così nel passato, è drammaticamente così anche oggi. Mariana pensa al groviglio di sentimenti che divora sua sorella Leonor, sposata con un professore universitario che la tratta come una domestica, la considera un oggetto. Pensa a suo marito, armatore ricco e influente, che vive appeso ai propri affari, che lei conosce a stento, con cui fa l’amore per dovere. E quando la rabbia di Leonor sfocia in un clamoroso delitto, Mariana – che è un avvocato tenace e affermato – per riscattare decenni di oppressione decide di proteggerla… Ambientato in un Paese splendido, sfiancato dalla corruzione e dai trafficanti di droga, questo romanzo è la storia di un assassinio perpetrato per vendetta. Ma è soprattutto un inno all’amore, un disperato appello al riconoscimento delle sempre neglette libertà delle donne.

 

João U. Ribeiro, Sergente Getúlio (Cavallo di Ferro, 2007). Sergente Getúlio è il monologo delirante di un uomo abituato a eseguire ordini, il sergente Getúlio Santos Bezzera, appunto, che trasporta un prigioniero politico durante un lungo viaggio che parte dal sertão per arrivare sulla costa. Il sergente Getúlio narra la sua vita di soldato sotto la protezione del militare Acrisio Nunes per il quale ha già portato a termine "venti lavori" (cioè venti omicidi). Uomo brutale, autentico sterminatore, Getúlio alterna però a questi gesti di incredibile violenza anche forti esplosioni di umanità. Tra il prigioniero che trasporta, un comunista, e il conducente Amaro (entrambi sempre silenziosi benché solo a loro si rivolga), Getúlio offre al lettore un ritratto travolgente della sua visione del mondo. Uomo fedele agli ordini fino all'ottusità, quando arriverà il contrordine di liberare il prigioniero, Getúlio deciderà di andare avanti per la sua strada, anche da solo. E da solo continuerà a delirare per noi anche quando verrà ucciso da una pattuglia militare, perché nel vortice di una folgorante esibizione linguistica, Getúlio ci racconterà anche la sua morte.

 

Moacyr Scliar, Piccola guida per naufraghi con giaguaro e senza sestante (Meridiano Zero, 2005). Max si ritrova naufrago in mezzo all’oceano. La nave che doveva portarlo in Brasile è scomparsa tra i flutti, e la scialuppa su cui si mette in salvo ha un altro passeggero: un giaguaro. Come impostare un rapporto che permetta ad entrambi di sopravvivere? D’altronde, Max ha sempre avuto una relazione speciale con il mondo felino, fin da quando passava i pomeriggi nel magazzino del padre, un pellicciaio, a leggere in compagnia di una tigre impagliata. E i felini ricompaiono nella sua vita, come monito, come presagio, ogni volta che le ombre della società e della Storia sembrano incombere come una minaccia sulla libertà dell’individuo.

 

Patricia Melo, Acqua Tofana (Ibis, 2004). Partendo dalla confessione di una donna in un commissariato di Rio, la narrazione intreccia vicende torbide e inquietanti, tra individui alla deriva e ordinaria violenza urbana: ora è un marito violento, ora una coppia perversa, un serial-killer, donne di strada. Una serie disparata di storie umane che delineano il quadro della corruzione irrimediabile della società odierna.

 

Joao Guimaraes Rosa, Grande Sertao (Feltrinelli, 2003). Il governo è lontano, l’ordine e il progresso non arrivano nelle distese aride dei sertoes, e la legge delle bande è l’unica onorata. Una legge arbitraria, che non per questo è meno giusta. Sa rispettare la povertà e le virtù della gente, e l’accoglienza non è un fatto di convenienza. I capi si affrontano, i giusti e leali con la loro terra contro gli opportunisti al soldo del potere. Joca Ramiro, Medeiro Vaz, il re dei gerais, Zé Bebelo. Nelle estese fazendas, lungo i fiumi e nelle vallate di Buritís, grandi e sanguinose battaglie scandiscono le storie dei Jagunços, i banditi del sertão. Uomini d’arme che Riobaldo segue e ama, nella strada che lo conduce a diventare egli stesso un capo. Al suo fianco Diadorim, bellissimo sin da bambino. Il ricordo di Riobaldo, ormai vecchio, è pieno d’emozione per colui che, al suo fianco per tanti anni, non ha mai potuto amare come avrebbe voluto. Ed è nell’ultimo viaggio che Riobaldo, con i due fedelissimi Alaripe e il Quipes, uomini con 100 morti ciascuno, raggiunge una consapevolezza stentata e incompresa per tanti anni.

 

Rubem Fonseca, Bufo & Spallanzani (Tropea, 2003). Benvenuti nella Rio de Janeiro di Gustavo Flavio, scrittore abbastanza nevrotico, edonista ed erotomane da rappresentare l’incarnazione perfetta dell’uomo contemporaneo. L’intellettuale si trova improvvisamente implicato nella morte sospetta della ricca Delfina Delamare. Accanto al cadavere della donna, riverso sul sedile di un’auto, è stato trovato il romanzo Gli amanti, di Gustavo Flavio. L’autore conosceva la vittima? E che cosa racconta la sua ultima opera, con quello strano titolo, Bufo & Spallanzani? Che ruolo ha in questa vicenda la droga micidiale secreta dalle ghiandole di una specie particolare di rospo, il “bufo marius”?

 

Jô Soares, Un samba per Sherlock Holmes (Einaudi, 2001). Sarà forse l'abuso di canapa indiana a ottenebrare le leggendarie facoltà deduttive di Sherlock Holmes, o l'ardore di Anna Candelaria, che mette a dura prova l'incrollabile verginità dell'algido investigatore britannico... Quel che è certo è che questa volta il caso sembra destinato a rimanere insoluto. Eppure gli indizi sono clamorosi: uno Stradivari rubato alla favorita di Don Pedro II, imperatore del Brasile; un feroce assassino che aggredisce giovani donne nella notte; le orecchie mozzate e una corda di violino a suggellare ogni efferato omicidio. Holmes indaga, ma la sua inchiesta diventa un'avventura piena di imbarazzanti imprevisti, tra l'attrice Sarah Bernhardt che passeggia sulle spiagge di Rio in costume osé, i litigi dell'imperatore con la gelosissima consorte, i riti di possessione del candomblé, nei quali si troverà invischiato, con effetti esilaranti, il fido Watson. Soares inscena così, in un Sudamerica sensuale, reale e surreale, un giallo dalla soluzione nient'affatto elementare: la sola avventura che Conan Doyle, per ovvi motivi, non ha voluto raccontare.

 

Jorge Amado, Alte uniformi e camicie da notte (Garzanti, 1997). Chi è il colonnello Pereira? Siamo nel 1940, in un Brasile governato da una dittatura che intrattiene cordiali rapporti con la Germania nazista. Dopo la morte del grande poeta antifascista Antonio Bruno, all’Accademia è rimasto un seggio vacante. Il colonnello Pereira, personaggio di spicco della repressione antidemocratica (e «pessimo scrittore»), è il candidato del regime. A mettergli i bastoni tra le ruote intervengono due anziani letterati, due simpatici donchisciotte armati delle sole armi del candore e dell'astuzia.

 

Jorge Amado, Gatto tigrato e miss rondinella (Mondadori, 2010). Nel quieto silenzio del parco arriva la primavera ed è festa per tutti, compreso il fosco e scontroso Gatto Tigrato, odiato e temuto dagli altri animali. Sarà merito dei fiori e dell'aria tiepida, se il Gatto si mette a chiacchierare con l'impertinente Rondinella e se, giorno dopo giorno, i due diventano inseparabili? Ma Miss Rondinella è già fidanzata con un ricco usignolo di buona famiglia, e poi non si sono mai visti un gatto e una rondine innamorati...

 

Vinicius De Moraes, Tullio F. Altan, La papera, la pulce e l'orologio (Gallucci, 2004 - Con CD Audio). Tre canzoni, tre storie giocose e allegre, semplici e immediate quanto le migliori filastrocche per bambini. La papera che vorrebbe volare come gli altri uccelli, ma non è capace e finisce in padella. La pulce, piccola e discreta, che si accontenta di dare un morsettino, tanto le basta per riempire la sua pancia minuscola. E l'orologio, che non può concedersi neppure un attimo di riposo, condannato com'è a scandire ogni istante. Tre storie essenziali, ma capaci di trasmettere insegnamenti fondamentali. Quasi una versione moderna degli apologhi morali dei grandi favolisti classici.

 

Clarice Lispector. Il mistero del coniglio che sapeva pensare (Mondadori, 1999). Joãzinho è come tutti gli altri conigli, grasso, bianco e dal naso rosa. Ma ha una caratteristica particolare: sa muovere il naso fino a quindicimila volte per "odorare" qualche idea. È, quindi, un coniglio pensante. E a forza di fiutare pensieri insoliti troverà un idea per fuggire dalla gabbia quando non riceve la sua giusta razione di carote. Ma finirà per scoprire il mondo e se stesso...  oltre a creare parecchi grattacapi ai suoi padroni. Una piccola fiaba filosofica.

 

a cura della Libreria VoltaPagina

Via Boffalora, 13 – Sondrio

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Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - R.O.C. N. 7205 I. 5510 - ISSN 1124-1276