L'Italia, nonostante le condizioni climatiche favorevoli, è in forte ritardo rispetto alle altre nazioni europee per l'uso della bicicletta, a causa, oltre che di un diverso approccio “culturale”, di una strutturale carenza di percorsi ciclabili che permettano di spostarsi con la bicicletta in condizioni di sicurezza.
Un approccio punitivo sull'uso della bicicletta è rintracciabile nelle ultime leggi, con una generale trasposizione ai ciclisti delle fattispecie incriminatrici penali ed amministrative previste per gli autoveicoli a motore, compresa la possibilità di decurtare i punti della patente di guida anche nel caso di infrazioni commesse in bicicletta. Oggi al Senato l'obbligo indiscriminato e generalizzato dell'uso del casco è stato mitigato dal relatore che l'ha ricondotto ai minori di 14 anni, ma non si prendono in considerazione che le principali fonti di pericolo per la circolazione risiedono nella cattiva manutenzione delle strade, nella citata penuria di piste dedicate e nella carenza di una coscienziosa educazione stradale.
Per questo, con il sen. Marco Perduca, ho presentato un ordine del giorno in cui chiediamo al Governo di: «assicurare finanziamenti adeguati ed aggiuntivi per la realizzazione di reti per percorsi integrati ciclabili e per la valorizzazione della mobilità ciclistica, anche agevolando la presentazione di richieste di appositi finanziamenti europei, al fine di costituire una delle soluzioni concrete e praticabili per alleggerire la congestione e la crescita del traffico motorizzato».
Donatella Poretti
Aggiornamento del 06 maggio 2010
Oggi il Senato ha approvato le disposizioni in materia di sicurezza stradale e il Governo ha fatto proprio l'ordine del giorno che avevamo presentato in tema di piste ciclabili.
Qui il testo dell'Ordine del Giorno